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Pronta la firma degli accordi per l’annessione dei territori filorussi dopo i referendum

Il portavoce della presidenza russa annuncia "un importante discorso" di Putin dopo la firma degli accordi con le regioni di Donetsk, Lugansk, Kherson e Zaporizhzhia

Pubblicato:29-09-2022 19:59
Ultimo aggiornamento:29-09-2022 23:51
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vladimir putin
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Di Alessio Pisanò e Brando Ricci

ROMA-BRUXELLES – Si terrà domani al Cremlino la firma “degli accordi che sanciscono” l’ingresso nel territorio della Russia di quattro regioni dell’Ucraina: Donetsk e Lugansk, sedi di autoproclamate repubbliche separatiste nell’est del Paese, e poi Kherson e Zaporizhzhia, situate nel sud. A riferirlo il portavoce della presidenza russa, Dmitry Peskov. La formale annessione russa di questi territori segue una quattro giorni di referendum che hanno visto la vittoria del “sì” all’inclusione nel territorio della Russia.

La validità delle consultazioni è per ora riconosciuta solo da Mosca, mentre Stati Uniti e Unione Europea ne hanno contestato apertamente la legittimità. Bruxelles ha anche annunciato una nuova tranche di sanzioni all’indirizzo della Russia, proprio in risposta all’organizzazione dei referendum. Peskov, citato dall’agenzia moscovita Tass, ha reso noto che alla cerimonia è previsto anche “un importante discorso” del presidente Vladimir Putin.


NORD STREAM, NATO: “PRONTI A RISPOSTA IN CASO DI ATTACCHI”

“Qualsiasi attacco deliberato contro l’infrastruttura dei Paesi alleati porterà a una risposta unita e determinata. Sosterremo le indagini per determinare l’origine del danno” al Nordstream 1 e 2. Così si è espresso il Consiglio Nord Atlantico, a seguito dei danni riscontrati sui gasdotti. “Il danneggiamento degli oleodotti nel mar Baltico desta profonda preoccupazione” si legge in una nota della Nato, sottoscritta anche da Finlandia e Svezia. “Tutte le informazioni disponibili indicano che si tratta del risultato di atti di sabotaggio deliberati, sconsiderati e irresponsabili“.

SIMSON (COMMISSARIA UE): “NEGOZIARE PREZZO GAS CON FORNITORI AFFIDABILI”

“Dobbiamo lavorare lungo l’intera catena di approvvigionamento, agendo nel punto in cui il gas naturale entra nel nostro mercato: stiamo negoziando con i nostri fornitori affidabili, e se questo non porterà risultati allora sarà possibile pensare a un tetto al prezzo del gas“. Lo ha detto la commissaria europea per l’Energia, Kadri Simson, in una dichiarazione prima del Consiglio straordinario dei ministri dell’Energia dei 27 Stati Ue convocato a Bruxelles per domani.

Ferma restando la volontà di trovare un accordo con gli altri Paesi fornitori prima di intervenire con un tetto al prezzo del gas generalizzato, Simson si è detta convinta del “bisogno di un tetto massimo di prezzo su tutte le importazioni di gas russe a un livello che renda ancora attraente per loro esportare in Europa”. I ministri valuteranno anche se imporre un tetto ai ricavi delle società che producono energia da fonti rinnovabili a basso costo e se introdurre un contributo di solidarietà a carico dei fornitori di energia che utilizzano fonti fossili.

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