BOLOGNA- La Regione è pronta a trasformare in un brand le case dei personaggi illustri in Emilia-Romagna. La commissione Cultura di viale Alto Moro ha licenziato oggi lo schema di delibera della giunta per la campagna di riconoscimento del marchio “Case e Studi delle persone illustri in Emilia-Romagna”, che prevede le modalità e i criteri per la presentazione delle domande e la concessione del marchio.
Per essere riconosciuti come “Case delle persone illustri” in particolare i soggetti interessati, sia pubblici, sia privati, dovranno inviare un questionario di autovalutazione alla Regione all’interno di un bando che rimarrà aperto per una quarantina di giorni. Dopo le valutazioni e il vaglio degli uffici regionali si stabilirà quali delle aspiranti “Case” potranno fregiarsi del titolo di “illustri” e utilizzare il logo di riconoscimento previsto dalla nuova legge regionale. L’assegnazione della qualifica e del marchio vale tre anni e può essere ritirato in caso di non rispetto dei criteri previsti dalla Regione.
Il timore del centrodestra è che possa esserci una scrematura eccessiva, che lasci fuori parecchie delle 90 “Case e studi delle persone illustri” segnalate in regione. “Temiamo che i fondi saranno pochi e quindi ci si sta preparando ad escludere alcune realtà per far fronte alla scarsità di fondi”, è la tesi della leghista Valentina Stragliati, mentre per il dem Andrea Costa i criteri della delibera “sono in linea con la legge ed è giusto che il marchio sia triennale perché così c’è un’attività di monitoraggio sull’attività delle ‘Case’ nel corso del tempo”.
Ancora più netto l’assessore alla Cultura Mauro Felicori. “La forza di un marchio- ribatte- è nel fatto di essere ‘esclusivo’ ovvero c’è chi ce l’ha e chi no: se tutti hanno un marchio quel marchio perde di valore. Non penso che stiamo usando criteri severi, ma adesso facciamo una sperimentazione con questi criteri e poi vediamo cosa fare nel caso in cui qualche realtà importante venisse esclusa. Mi aspetto che chi chiede di avere risorse da questo bando sia pronto a cofinanziare. Mi batterò in sede di realizzazione del Bilancio della Regione perché questa legge venga finanziata con risorse adeguate“.
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