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Da Pavarotti a Fellini, nasce il brand turistico per le case dei vip emiliano-romagnoli

Dopo l'approvazione della legge ad hoc, ecco i criteri per ottenere il marchio della Regione

Pubblicato:29-09-2022 18:45
Ultimo aggiornamento:29-09-2022 18:45
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BOLOGNA- La Regione è pronta a trasformare in un brand le case dei personaggi illustri in Emilia-Romagna. La commissione Cultura di viale Alto Moro ha licenziato oggi lo schema di delibera della giunta per la campagna di riconoscimento del marchio “Case e Studi delle persone illustri in Emilia-Romagna”, che prevede le modalità e i criteri per la presentazione delle domande e la concessione del marchio.

LE REGOLE DELLA REGIONE

Per essere riconosciuti come “Case delle persone illustri” in particolare i soggetti interessati, sia pubblici, sia privati, dovranno inviare un questionario di autovalutazione alla Regione all’interno di un bando che rimarrà aperto per una quarantina di giorni. Dopo le valutazioni e il vaglio degli uffici regionali si stabilirà quali delle aspiranti “Case” potranno fregiarsi del titolo di “illustri” e utilizzare il logo di riconoscimento previsto dalla nuova legge regionale. L’assegnazione della qualifica e del marchio vale tre anni e può essere ritirato in caso di non rispetto dei criteri previsti dalla Regione.

ALCUNE DELLE 90 DIMORE POTREBBERO RESTARE FUORI

Il timore del centrodestra è che possa esserci una scrematura eccessiva, che lasci fuori parecchie delle 90 “Case e studi delle persone illustri” segnalate in regione. “Temiamo che i fondi saranno pochi e quindi ci si sta preparando ad escludere alcune realtà per far fronte alla scarsità di fondi”, è la tesi della leghista Valentina Stragliati, mentre per il dem Andrea Costa i criteri della delibera “sono in linea con la legge ed è giusto che il marchio sia triennale perché così c’è un’attività di monitoraggio sull’attività delle ‘Case’ nel corso del tempo”.


L’ASSESSORE: MI BATTERO’ PER I FINANZIAMENTI

Ancora più netto l’assessore alla Cultura Mauro Felicori. “La forza di un marchio- ribatte- è nel fatto di essere ‘esclusivo’ ovvero c’è chi ce l’ha e chi no: se tutti hanno un marchio quel marchio perde di valore. Non penso che stiamo usando criteri severi, ma adesso facciamo una sperimentazione con questi criteri e poi vediamo cosa fare nel caso in cui qualche realtà importante venisse esclusa. Mi aspetto che chi chiede di avere risorse da questo bando sia pronto a cofinanziare. Mi batterò in sede di realizzazione del Bilancio della Regione perché questa legge venga finanziata con risorse adeguate“.

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