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In Valle d’Aosta 70 donne con tumore al seno. Lilt: istituire un bollettino

Alla vigilia del mese rosa, legato alla prevenzione del cancro alla mammella, la Lega italiana per la lotta contro i tumori, sezione regionale, si unisce all’appello nazionale per la prevenzione

Pubblicato:29-09-2021 15:26
Ultimo aggiornamento:29-09-2021 15:26
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AOSTA – Alla vigilia del mese rosa, legato alla prevenzione del tumore alla mammella, la Lega italiana per la lotta contro i tumori (Lilt), sezione della Valle d’Aosta, si unisce all’appello nazionale chiedendo alla Regione “che venga istituito, al pari del bollettino Covid, un bollettino tumori”, in cui riportare “il numero di casi giornalieri di cancro riscontrati in Valle, i casi totali, il numero di pazienti in cura, di guariti e di decessi”, per “conoscere l’andamento della malattia ed intervenire tempestivamente ed incrementare i livelli di guaribilità che con il Covid si sono abbassati”.

Ad affermarlo è il presidente della Lilt Valle d’Aosta, Salvatore Luberto, durante la conferenza stampa di presentazione della campagna nazionale “Lilt for woman” di questa mattina. Per l’occasione, da questa sera e fino alla fine del mese di ottobre il castello di Aymavilles sarà illuminato di rosa, per accendere l’attenzione sulla prevenzione contro il cancro al seno, con un occhio di riguardo alle giovani donne. Come ricorda Luberto, l’intento della campagna è di “arrivare prima alla diagnosi della malattie nelle donne più giovani, escluse dalla fascia di età dello screening pubblico, spesso abbandonate a sé stesse” e di attivare a livello nazionale, in sinergia con il ministero della Salute, “degli incontri nelle ultime classi delle superiori per insegnare alle ragazze giovani come si effettua l’autopalpazione”.

Sempre nell’intento di anticipare le diagnosi, la Valle d’Aosta è una delle poche regioni italiane, se non l’unica, ad aver esteso la platea delle destinatarie dello screening pubblico, prima limitato alle donne tra i 50 e i 69 anni, anche alla fascia 45-50 anni. Vi potranno inoltre aderire, su richiesta, le donne fino ai 72 anni.


“Negli ultimi tempi abbiamo riscontrato che il tumore alla mammella si presenta in donne sempre più giovani e con maggiore aggressività”, afferma l’assessore regionale alla Sanità Roberto Barmasse. Per questa ragione, insegnare alle giovani donne ad essere consapevoli del proprio corpo è “il miglior modo per poter fare della prevenzione e poter cogliere ancor prima dello specialista i primi segnali della malattia”, conclude Barmasse.

In Valle d’Aosta, attualmente sono 70 le donne che soffrono di cancro al seno in trattamento attivo nel reparto di Oncologia dell’ospedale Parini di Aosta. Circa 400 le donne in follow up. I dati sono stati resi noti da Marina Schena, primario del reparto di Oncologia dell’ospedale Parini di Aosta.

Le visite per il tumore al seno eseguite in Valle dall’inizio del 2021 dall’ambulatorio di oncologia del Centro servizi e assistenza (Cas) sono state 125. Nel 2019 erano state 126 e lo scorso anno 125. “A queste si aggiunge una piccola quota di donne che non passano dal Cas- aggiunge Schena- perché si fanno curare fuori Valle o perché giungono tardivamente alla diagnosi con metastasi diffuse per cui entrano dal pronto soccorso e vengono ricoverate”.

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