BOLOGNA – Nei confronti della Lega, dopo il caso Morisi, è in atto un “trattamento arrogante e supponente”, ma “io non giudico la vita privata”, bensì “combatto gli spacciatori di morte e sono contento che ne abbiano arrestati a decine al Pilastro a Bologna perchè chi vende morte vende droga”, mentre “chi la consuma va aiutato“. Così il leader della Lega, Matteo Salvini, questa mattina a Radio anch’io, in un passaggi del suo ragionamento sul caso Morisi e gli effetti che ne stanno derivando per il suo partito (“L’attacco alla Lega è qualcosa di indegno di un paese civile”).
Salvini rivendica una sua coerenza di approccio al tema: “Non giudico la vita privata, i problemi privati di figli, cugini e nipoti che sbagliano, ma condanno e condannerò ogni utilizzo di sostanze stupefacenti e giudico folle ogni parlamentare, ogni cantante o ogni vip che invita a legalizzare o liberalizzare alcune droghe“. Lo “Stato spacciatore lo combatto finchè campo perchè la droga è morte, chi spaccia è un criminale” e chi “chi consuma va aiutato perchè ha dei problemi. Io dice- poi Salvini- combatto gli spacciatori di morte e sono contento che ne abbiano arrestati a decine al Pilastro a Bologna perchè chi vende morte vende droga”. Il riferimento è agli arresti e sequestri di ieri che hanno smantellato una rete di spaccio che coinvolgeva anche la zona del Pilastro.
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