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Sileri: “Se ci saranno altri casi Covid nel Napoli, da medico, sospenderei il campionato”

“Gli abbracci e l’esultanza in campo dovrebbero essere vietati"

Pubblicato:29-09-2020 13:54
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 19:58
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ROMA – “Gli abbracci e l’esultanza in campo dovrebbero essere vietati. La distanza deve comunque essere mantenuta. Se da 1 positivo nella squadra sono diventati 14 vuol dire che il virus è circolato, che non sono state mantenute le distanze. Se abbiamo un tampone negativo non dobbiamo pensare di essere invincibili. Continuare a mantenere le distanze è fondamentale”. Cosi’ Pierpaolo Sileri, viceministro alla Salute, a Un Giorno da Pecora su Rai Radio 1, ha commentato gli ultimi casi di contagio nella squadra del Genoa. Alla domanda dei conduttori che gli chiedono se il campionato debba essere sospeso, il viceministro risponde: “Se ci fossero altri casi nel Napoli io, da medico e non da viceministro, direi che la cosa migliore sarebbe fermarsi almeno per 7 giorni. Ci dovremmo comportare come ci comportiamo con i focolai”, il viceministro ha poi continuato: “Se c’è una squadra con 14 persone positive, disputare una partita è quasi impossibile. Ora il Napoli deve fare i tamponi ma in una certa tempistica, bisogna aspettare un certo periodo di incubazione che è di 4-6 giorni. Devono andare in quarantena i giocatori che hanno avuto dei contatti stretti, non tutti, ma quelli che sono stati vicini si”. A proposito dei tamponi il Viceministro ha dichiarato: “I tamponi in alcuni casi sono sopravvalutati, perché è la tempistica dei tamponi che è importante. Non è detto che nella fase di incubazione del virus si risulta positivi al tampone. Questa esperienza del Genoa ci insegna che l’uso del tampone andrebbe regolamentato. La quarantena resta il gold standard. Bassetti ha ragione a dire che i tamponi fatti così sono vani. I tamponi devono essere guidati da azioni mediche appropriate”.

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