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Piacenza candida al premio Nobel i sanitari italiani in lotta col Covid

Da Piacenza parte la proposta di attribuire il riconoscimento a medici e sanitari italiani che tuttora combattono per debellare il Coronavirus

Pubblicato:29-09-2020 11:31
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 19:58

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PIACENZA – Attribuire il premio Nobel per la Pace al corpo sanitario italiano, che tuttora combatte per debellare il Covid 19. La proposta arriva da Piacenza che, oltre ad aver pagato un alto tributo di vittime al virus, è sede della Fondazione Gorbachev, del Segretariato permanente dei Premi Nobel per la Pace e definita “città mondiale dei costruttori di pace”, in virtù di un accordo di promozione della cultura e dell’arte.

A ridare slancio alla campagna per assegnare il riconoscimento mondiale del Nobel ai medici e al personale sanitario italiani, è un evento in programma venerdì 2 ottobre, che si svolge dalle 15 alle 16.30 nella sala del Consiglio della Provincia di Piacenza. Ospite d’onore dell’appuntamento “Covid-19-Trasformare il dolore in memoria” è Lisa Clark, co-presidente del “l’International Peace Bureau”, organizzazione umanitaria premiata con il Nobel per la Pace nel 1910. Clark è inoltre rappresentante italiana di Ican (la campagna internazionale per l’abolizione delle armi nucleari), iniziativa che ha ricevuto il Nobel per la Pace nel 2017.

Testimonial dell’iniziativa è invece l’ematologo-oncologo Luigi Cavanna mentre il proponente e firmatario della candidatura è il professor Mauro Paladini. Con il presidente della Provincia di Piacenza, Patrizia Barbieri, interverrà anche Marzio Dallagiovanna, presidente della Fondazione Gorbaciov Italia e vicepresidente del segretariato Permanente dei Premi Nobel per la Pace. 


Raffaele Chiappa, presidente dell’Unione Commercianti di Piacenza, e Roberto Laneri, presidente di Federfarma Piacenza, presenteranno il sostegno alla campagna da parte delle due associazioni di categoria. Nell’occasione di venerdì prossimo sarà inoltre mostrato in anteprima il bozzetto definitivo dell’opera simbolo dell’evento, intitolata “dal buio alla luce” e realizzata dall’artista Franco Scepi, con la curatela del critico Marco Eugenio Di Giandomenico (Accademia di Brera e Politecnico). L’opera è definita un esempio d’arte “etica/sostenibile”. All’incontro, che sarà moderato da Lorenzo Brasi della Fondazione Gorbachev Italia, parteciperanno inoltre l’Associazione Nazionale Alpini, la Diocesi di Piacenza e Bobbio, la Banca di Piacenza e la Fondazione di Piacenza e Vigevano.

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