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Famiglia, in 300 in piazza a Bologna dicono ‘no’ al ddl Pillon

BOLOGNA - "Questa legge va nella direzione opposta a quello che dice il rapporto della commissione sul femminicidio e contraddice

Pubblicato:29-09-2018 13:36
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 13:37
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BOLOGNA – “Questa legge va nella direzione opposta a quello che dice il rapporto della commissione sul femminicidio e contraddice la convenzione di Istanbul”, prevedendo tra l’altro che “i bambini siano dati in affido condiviso anche se hanno assistito alla violenza sulla madre e anteponendo gli interessi economici degli adulti ai bambini”. Non usa mezzi termini, parlando in piazza Nettuno a Bologna davanti a circa 300 persone (in crescita costante), l’ex senatrice del Partito democratico, Francesca Puglisi, che assieme a numerose consigliere comunali ed esponenti dell’associazionismo, questa mattina ha preso la parola per dire ‘no’ al Ddl Pillon.

Secondo Puglisi, che coglie l’occasione per invitare “le donne del Movimento 5 stelle e della Lega a “scendere in piazza con noi, perché questa è una lotta trasversale con cui vogliamo difendere i diritti di tutti”, il disegno di legge firmato dal senatore leghista Simone Pillon non solo è dannoso per i bambini, ma “renderà un inferno la vita di chi è separato”.

L’ex senatrice dem contesta anche “la balla secondo cui solo i padri sono impoveriti nel momento della separazione: è tutto il nucleo famigliare che viene impoverito, e come se non bastasse nessuno dice che solo un quarto dei padri paga l’assegno di mantenimento, anche se il giudice che stabilisce la cifra ha ovviamente guardato il 730 prima”.


In piazza contro il disegno di legge del senatore del Carroccio anche l’ex parlamentare, presidente di Gaynet e presidente onorario dell’Arcigay, Franco Grillini, convinto che con questa legge “si vorrebbe che l’Italia tornasse ai fasti del Medioevo, quando si bruciavano le streghe, e non cito a caso questa questione parlando di Pillon”.

Il riferimento è a un’interrogazione presentata dal senatore lo scorso marzo, in cui si sosteneva, riferendosi ad un progetto interculturale in una scuola primaria del bresciano, che agli alunni era stata “imposta la stregoneria”.

E anche se “a volte si è portati a sorridere di queste cose per quanto sono ridicole”, in realtà per Grillini “bisogna stare molto attenti, perché i vari Pillon si stanno moltiplicando, e il paradosso è che viviamo in un mondo fatto di libertà e di diritti, ma ci sono questi personaggi, che la Lega di Salvini ha portato in Parlamento, che stanno facendo grossi danni”.

In particolare, conclude, “questo ddl vuole caricare tutto il peso di un’eventuale separazione sulle spalle delle donne, e per questo trovo doveroso essere qui a manifestare, anzi ci dovrebbe essere tutta Bologna”.

Sulla stessa lunghezza d’onda il deputato del Pd, Luca Rizzo Nervo, che ritiene “necessaria una mobilitazione civile contro un progetto di legge retrogrado che ci vuole riportare ai tempi di Alberto da Giussano, quel personaggio di fantasia che i leghisti si appongono sulla giacchetta”. Secondo Rizzo Nervo, infatti, il ddl Pillon “fa prevalere gli egoismi dei genitori sui diritti dei bambini, e decidendo di dividere il sostegno ai figli in maniera uguale fra i genitori avvantaggia il genitore più ricco”.

Da parte sua, l’esponente dem assicura che “lotteremo in Parlamento con grande determinazione contro un ddl che mette in discussione diritti che sono patrimonio di tutti”.

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