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Vaccini, Fimp: “Pediatra al centro, in aiuto delle famiglie”/ Video

Chiamenti: "Rafforzare nostro ruolo. L'esempio della Toscana"

Pubblicato:29-09-2017 13:54
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 11:44

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ROMA – Il ruolo del pediatra, una rete vaccinale da riorganizzare, il rapporto con le istituzioni su cui lavorare per raggiungere obiettivi auspicati in tema di salute dei bambini. Con, in tutto questo, il modello Toscana a fare da sfondo. Di questo, e non solo, si discute a Roma in occasione del XI congresso nazionale della Fimp, la Federazione italiana medici pediatri, in corso fino a sabato 30 settembre. All’evento, in cui non si tratta solo l’argomento vaccini, prendono parte medici dell’infanzia e dell’adolescenza di tutta Italia.

  In Italia, riferisce la Fimp, “siamo sotto la soglia di sicurezza del 95% per diverse gravi malattie come polio, difterite e tetano. Tassi inferiori al 90% sono invece registrati per morbillo, parotite e rosolia”. La rete vaccinale va riorganizzata e al centro di questo cambiamento, sottolinea la Federazione, “va messo il pediatra di famiglia”. Una figura che, visto il rapporto di fiducia e privilegiato con le famiglie, “può favorire le vaccinazioni, fornire assistenza ai genitori e dare corrette informazioni su questi presidi sanitari che da qualche anno sono vittime di una ingiustificata diffidenza”. È questa la proposta avanzata dalla Fimp in occasione del Congresso Nazionale.

Chiamenti: “Ruolo del pediatra deve essere rafforzato e valorizzato”

Particolare attenzione è riservata alle vaccinazioni anche perché, proprio nei giorni scorsi, la Corte d’Appello di Napoli ha stabilito che in caso di disaccordo tra i genitori sulla somministrazione dei vaccini la decisione finale spetta al pediatra di famiglia.“E’ l’ennesima dimostrazione che il nostro ruolo è fondamentale e che deve essere rafforzato e valorizzato- afferma Giampietro Chiamenti, Presidente Nazionale della Fimp- C’è bisogno di rimodulare l’offerta e modernizzare un sistema che negli ultimi anni ha evidenziato diverse difficoltà. Eseguire l’atto vaccinale non è solo fare una puntura ma comporta tutta una serie di passaggi che il pediatra di famiglia può compiere al meglio”.


La Federazione, continua Chiamenti, “ha accolto con favore il Piano Nazionale Prevenzione Vaccinale e la legge dello scorso luglio sull’obbligo vaccinale. Queste nuove norme potranno avere ricadute positive sulla uniformità dell’offerta e su un aumento delle coperture di immunizzazione. Siamo pronti a collaborare con le Istituzioni e a dare il nostro contributo per rendere effettivamente operativi ed efficaci i provvedimenti”.


Biasci: “Estendere modello Toscana a tutto il sistema sanitario nazionale”

E allora perché non imitare l’esempio virtuoso della Regione Toscana? “Al momento è l’unica in Italia dove il pediatra può vaccinare direttamente nel suo ambulatorio il bambino- spiega Paolo Biasci, vicepresidente Nazionale della Fimp- Siamo i professionisti della sanità più adatti per farci carico del rapporto relazionale coi genitori, ma anche con gli stessi bambini ed adolescenti. E questo può essere favorito se il pediatria diventa anche l’erogatore diretto della vaccinazione. Si tratta di un compito non semplice anche se rientra nel nostro bagaglio di conoscenze. Il modello toscano dovrebbe essere esteso a tutto il sistema sanitario nazionale. Noi siamo pronti ad accettare con entusiasmo questa nuova mansione”.


Conforti: “Utilizzare vaccini esavalenti in bambini fino ai 7 anni”

La FIMP insieme ad altre società scientifiche (SITI Società Italiana di Igiene, Medicina Preventiva e Sanità Pubblica, SIP Società Italiana di Pediatria e FIMMG Federazione Italiana Medici di Medicina Generale) costituisce il Board del Calendario per la Vita. “Sul decreto relativo all’obbligo vaccinale per l’accesso alle scuole abbiamo diffuso un documento con le nostre proposte alle autorità sanitarie- sottolinea il dott. Giorgio Conforti Responsabile Rete Vaccini FIMP– Abbiamo fornito alcune indicazioni per recuperare i minori ‘inadempienti totali’ o ‘inadempienti parziali’. La nostra raccomandazione è utilizzare prioritariamente i vaccini esavalenti per l’immunizzazione primaria dei bambini fino al compimento di sette anni. Per le età successive è preferibile invece usare i vaccini combinati a dosaggio antigenico ‘adulto'”.

Prosegue Conforti: “Sempre come Board abbiamo espresso dubbi e perplessità sul ricorso ai test sierologici per verificare l’eventuale pregressa immunizzazione. Questa informazione non dà alcun contributo all’aumento della sicurezza della vaccinazione e quindi l’esame rappresenta solo un costo ingiustificato. Inoltre determina complicazioni organizzative nella ricerca di vaccini monocomponenti, il cui contributo alla riduzione degli effetti collaterali è praticamente nullo”.


Infine al congresso di Roma vengono presentati i risultati di alcune attività educazionali della FIMP sempre sul tema delle vaccinazioni. “Attraverso l’utilizzo del web e delle moderne tecnologie stiamo cercando di favorire l’educazione sanitaria e il counseling alle famiglie– conclude Giovanni Vitali Rosati Responsabile Rete Vaccini FIMP- Siamo presenti on line e sui social media perché è proprio sul web che spesso nascono e si diffondono le false credenze sulla salute dei più giovani. Così siamo presenti su Facebook (FIMP Prevenzione e Progetto Be Free, ndr) e Twitter (FIMP Rete Vaccini, ndr).

In particolare grande successo ha avuto MyPed, un’applicazione per smartphone che ha già oltre 12.000 download. Si tratta di uno strumento che aiuta i genitori e gli consente di sapere se è possibile fare da soli o se è meglio rivolgersi al pediatra. Aiuta a trovare i servizi medici più vicini attraverso un sistema di geolocalizzazione e invia delle notizie o informazioni. Può anche ricordare il calendario vaccinale del bambino e le visite che deve fare.

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