Getting your Trinity Audio player ready...
|
Foto dal profilo Instagram de @labiennale
ROMA – Secondo giorno all’insegna delle donne all’edizione 81 del Festival di Venezia. Dopo l’apertura con “Betleejuice Betleejuice” di Tim Burton, gli occhi si sono spostati tutti su Angelina Jolie e Cate Blanchett. Entrambe al Lido per presentare – rispettivamente – “Maria” e “Disclaimer”.
Il primo è un biopic della vita di Maria Callas diretto da Pablo Larraín. Il regista è al terzo film della sua trilogia non ufficiale sulle icone culturali, iniziata con “Jackie” e “Spencer”. Nel cast anche Alba Rohrwacher e Pierfrancesco Favino. “Non avevo mai cantato prima di questo film, nemmeno al karaoke”, ha svelato Jolie in conferenza stampa.
“Se ero una fan dell’opera? Ero più una punk – ha detto ricordato – amavo tutta la musica, ma probabilmente ascoltavo i Clash più di tutti. Mi sono avvicinata alla Callas ascoltandola. Ci sono delle registrazioni di quando insegnava, ho usato quelle”.
Nelle riprese non è ovviamente la Jolie a cantare, ma la diva ha studiato canto e fatto pratica per potersi approcciare nel miglior modo possibile al personaggio: un’icona, ma anche una donna vulnerabile. Aspetto che Jolie sente di poter condividere con la soprano.
Cate Blanchett è, invece, la protagonista di una miniserie in uscita su Apple Tv+ il prossimo 11 ottobre, “Disclaimer”. L’attrice veste i panni di una giornalista sempre alla ricerca di scandali. Finisce, però, per ritrovare dettagli scabrosi del suo passato tra le pagine di un romanzo scandaloso. Una vendetta architettata dal personaggio interpretato da Kevin Kline, desideroso di umiliare la donna che crede essere l’origine di tutte le sue perdite e le sue sofferenze.
“Tutti abbiamo un lato oscuro. Credo che ci sia un sistema di credenze che se le persone non ci dicono tutto allora hanno qualcosa da nascondere. Io la chiamo privacy. Ma tutti abbiamo qualcosa che vogliamo nascondere dagli altri che forse dobbiamo ancora elaborare”, ha spiegato Blanchett in conferenza.
Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it