NEWS:

Schifani replica a Provenzano: “La Sicilia non ricorda il suo ruolo di ministro del Sud”

Per il vicesegretario del Pd la destra di Schifani sarebbe "un ritorno al passato più buio di questa terra"

Pubblicato:29-08-2022 18:23
Ultimo aggiornamento:29-08-2022 18:23

renato schifani a catania-min
FacebookLinkedInXEmailWhatsApp

PALERMO – “Non so di quale ritorno al passato parli Giuseppe Provenzano riferendosi a me, visto che non mi sono mai occupato di questioni di politica regionale. Le sue parole mi scivolano addosso”. Così il senatore di Forza Italia Renato Schifani da Catania dove si trova per un appuntamento elettorale, risponde alle dichiarazioni di Giuseppe Provenzano, vicesegretario Pd e capolista alla Camera alle Politiche nel collegio di Palermo, per il quale la destra di Schifani è “un ritorno al passato più buio di questa terra”.

Quello che certamente non ricorda la nostra terra di Sicilia – aggiunge il senatore – è il ruolo di Provenzano come ministro del Sud”.

CENTRODESTRA COMPATTO NEL SOSTENERMI

“Registro un grande entusiasmo dei giovani, dei siciliani che, evidentemente, hanno un buon ricordo di quello che è stato il mio percorso politico”. A dirlo Renato Schifani, durante la presentazione dei candidati Ars di Forza Italia.

“Il mio impegno dinanzi a una candidatura inattesa – prosegue l’ex presidente del Senato – è quello di portare il centrodestra unito alla vittoria. Ho trovato intorno a me la condivisione di tutti i partiti di centrodestra”.

Per Schifani i veri avversari non sono solo quelli politici in corsa per le elezioni regionali. “L’impegno – spiega – è amministrare questa terra. Gli avversari sono la disoccupazione, la lotta al malaffare, l’assenza delle infrastrutture, i viaggi della speranza, una burocrazia che va resa più efficiente, anche se adesso dà qualche risposta, ma è necessario fare di più. Non lo dico in chiave dialettico-conflittuale, ma collaborativa”.


Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it