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Dal Governo via libera al reddito di inclusione: da gennaio assegno mensile da 190 a 485 euro

Le richieste si potranno presentare a partire dal primo dicembre

Pubblicato:29-08-2017 11:37
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 11:38

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ROMA – Via libera definitivo al reddito di inclusione, che da gennaio porterà un assegno mensile di importo variabile dai 190 fino ai 485 euro in caso di famiglie molto numerose per una durata massima di 18 mesi. La misura riguarda le famiglie con un Isee non superiore ai 6.000 euro, un patrimonio immobiliare (fatta salva la prima casa) non superiore ai 20.000 euro e un patrimonio mobiliare massimo tra i 6 e i 10.000 euro (a seconda del numero dei persone di cui è composta la famiglia). In questa prima fase iniziale sarà data la priorità alle famiglie con figli minorenni o disabili, donne in stato di gravidanza o disoccupati over 55.

GENTILONI: “UN AIUTO ALLE FAMIGLIE PIU’ DEBOLI”

“Un aiuto a famiglie più deboli, un impegno di governo, parlamento e alleanza contro povertà”. Così il premier Paolo Gentiloni su twitter, commentando il provvedimento approvato dal Consiglio dei ministri.

POLETTI: CON IL ‘REI’ AL FIANCO DEI PIÙ DEBOLI

“Da oggi la lotta alla povertà e il Reddito di inclusione sono legge dello Stato. Per la prima volta il nostro Paese ha uno strumento permanente di contrasto alla povertà fondato sul sostegno al reddito e sull’inclusione sociale. Uno strumento che impegna tutte le istituzioni e le comunità locali a stare a fianco dei più deboli”. Ad affermarlo è Giuliano Poletti, ministro del Lavoro e delle politiche sociali, commentando l’approvazione definitiva, in Consiglio dei Ministri, del decreto di attuazione del disegno di legge delega sul contrasto alla povertà. “Abbiamo rispettato- prosegue il ministro- l’impegno di rendere operativo l’esercizio della delega prima dei sei mesi previsti, per dare risposta quanto prima ai cittadini in difficoltà con uno strumento che abbiamo costruito attraverso un rapporto di dialogo e di positiva collaborazione con le associazioni rappresentate dall’Alleanza contro la povertà ed un confronto fattivo con il Parlamento”.


“Il Rei -sottolinea Poletti- rappresenta il pilastro fondamentale del Piano nazionale per la lotta alla povertà e colma un vuoto annoso nel sistema italiano di protezione degli individui a basso reddito. Il Rei, che potrà essere richiesto a partire dal primo dicembre, è il segno di un nuovo approccio alle politiche sociali, in quanto si fonda sul principio dell’inclusione attiva, ovvero sull’affiancamento al sussidio economico di misure di accompagnamento capaci di promuovere il reinserimento nella società e nel mondo del lavoro di coloro che ne sono esclusi. Insomma, non una misura assistenzialistica, un beneficio economico ‘passivo’, in quanto al nucleo familiare beneficiario è richiesto un impegno ad attivarsi, sulla base di un progetto personalizzato condiviso con i servizi territoriali, che accompagni il nucleo verso l’autonomia”.

Al Reddito di inclusione, attraverso le risorse del Fondo nazionale per la lotta alla povertà e all’esclusione sociale e quelle derivanti dalla razionalizzazione degli strumenti esistenti di contrasto alla povertà, sono destinati 1 miliardo e 845 milioni di euro, incluse le risorse per rafforzare i servizi, a cui si aggiungono anche le risorse a carico del PON Inclusione (complessivamente 1 miliardo fino al 2022) per un totale di oltre 2 miliardi di euro l’anno dal 2019. “Il decreto approvato oggi- afferma il Ministro- rappresenta anche l’avvio della rete nazionale per l’inclusione e la protezione sociale come infrastruttura stabile per la collaborazione tra le istituzioni e le organizzazioni sociali, con l’obiettivo di analizzare gli elementi di criticità sociale e di favorire una collaborazione permanente tra tutti questi soggetti, indispensabile per costruire una risposta condivisa ed efficace a bisogni diversi ed in rapida evoluzione”.

“Voglio infine ricordare- conclude il Ministro- che il decreto legislativo prevede alcune rilevanti innovazioni: viene introdotta una importante semplificazione per i cittadini, che dal 1° settembre 2018 accederanno alla dichiarazione Isee precompilata; si migliora la governance delle politiche sociali al fine di ridurre i divari territoriali e favorire l’integrazione tra i servizi; si istituisce il Sistema Informativo Unitario dei Servizi Sociali, per migliorare la programmazione, il monitoraggio e la valutazione delle politiche e rafforzare i controlli”.

MARTINA: “MISURA NAZIONALE DI LOTTA ALLA POVERTA'”

“Via libera definitivo al reddito di inclusione. Misura nazionale di lotta alla povertà. Ora avanti a rafforzarlo sempre più”. Così su Twitter il ministro delle Politiche agricole e vice segretario Pd, Maurizio Martina, al termine del Cdm.

PD: REDDITO INCLUSIONE, 2 MLD PER 400 MILA FAMIGLIE

“Nell’odierna riunione del Consiglio dei Ministri è stato approvato definitivamente il testo del decreto attuativo della legge delega sul contrasto alla povertà che introduce il Reddito d’Inclusione (ReI): si passa finalmente alla fase attuativa della misura”. Lo dichiara la Deputata del Partito Democratico Ileana Piazzoni, relatrice alla Camera del ddl povertà. “La misura, in questa prima fase destinata prioritariamente alle famiglie con figli minori, donne in stato di gravidanza, persone con disabilità o persone disoccupate ultra cinquantacinquenni, vedrà l’avvio delle domande a partire dal primo dicembre, per giungere alla piena operatività dal primo gennaio 2018″.

“Con il Reddito d’Inclusione – prosegue Piazzoni- il percorso verso l’introduzione della prima misura universale di contrasto alla povertà vede compiere un altro passo avanti, arrivando a raggiungere oltre 400.000 famiglie. Il decreto, definendo puntualmente i compiti del Piano nazionale per la lotta alla povertà, introduce uno strumento di pianificazione triennale che dovrà gradualmente ampliare la platea dei beneficiari, l’importo del Reddito d’Inclusione, il massimale del beneficio e il limite mensile di prelievo in contanti. Se da un lato appare fondamentale lavorare per garantire da subito l’efficacia della misura, dall’altro non si può non rilevare la necessità di incrementare le risorse a disposizione mediante la prossima la legge di bilancio. Lo stanziamento di circa 2 miliardi e il cammino intrapreso in questi anni- conclude Piazzoni- ci consegnano una solida base di partenza per raggiungere l’obiettivo di rendere effettivamente universale il ReI, arrivando a sostenere tutte le persone in condizione di povertà assoluta”.

 

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