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La soluzione di Gualtieri per l’emergenza rifiuti a Roma: “Via i cassonetti dalla città”

Il candidato sindaco di centrosinistra propone un "patto con la città" per potenziare il porta a porta e la raccolta differenziata. E vuole rendere Roma la Silicon Valley della cultura

Pubblicato:29-07-2021 13:43
Ultimo aggiornamento:31-07-2021 18:06
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roberto gualtieri
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ROMA – “Dobbiamo ripotenziare il porta a porta, i cassonetti devono sparire dalla città come sta accadendo in tutte le capitale europee e questo richiede un risanamento e rilancio di Ama, che non può avere otto amministratori delegati in cinque anni. Ci si può stupire che qualcosa ancora venga raccolto, non che ci siano i rifiuti per le strade”. Lo ha detto il candidato del centrosinistra a sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, nel corso di un confronto nella sede della Confcommercio capitolina. “Un rilancio serio di Ama passa attraverso un patto per la produttività e il lavoro con i dipendenti – ha aggiunto l’ex ministro dell’Economia – Allo stesso modo serve un grande patto con la città rispetto alla serietà con cui si cambia passo sulla differenziata e il porta a porta e il rigore con cui l’amministrazione lo pratica. C’è un nesso tra l’assenza di cura dei luoghi da parte dell’amministrazione e la minore attenzione alla cura da parte dei cittadini. Non è vero che i romani sono destinati a essere poco attenti, dipende dalla serietà con cui si fa un grande patto per la pulizia e il rispetto delle regole, a partire dall’esempio che deve dare l’amministrazione pubblica”.

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“ROMA SIA LA SILICON VALLEY DELLA CULTURA”

“Vorremmo fare di Roma la Silicon Valley dell’economia della conoscenza e della cultura”, spiega Gualtieri a proposito del ruolo che dovrebbe svolgere la Capitale nell’ambito culturale. “La crisi delle librerie è un dato che strazia il cuore, io ho il culto delle librerie – prosegue il candidato sindaco di centrosinistra – I settori dell’industria culturale vanno aiutati e sostenuti, bisogna capire le azioni più utili per farlo. Vogliamo rilanciare i Fori imperiali. Devono essere un luogo dove non c’è solo il museo ma la ricerca, l’archeologia che produce nuove scoperte, attira e fare sì che soggetti pubblici e privati attorno a quel brand che attira si attivino. Investire su questo giacimento straordinario che abbiamo è un beneficio enorme per la città”.

Per fare ciò, secondo Gualtieri bisogna puntare sugli uomini giusti: “L’assessore alla Cultura di Roma sarà scelto con particolare cura, è come il ministro del Petrolio in Arabia Saudita. La programmazione di un calendario culturale è fondamentale. Abbiamo bisogno di un programmazione di qualità, di valorizzare la nostra straordinaria offerta di patrimonio culturale e artistico e di un rapporto virtuoso tra politica culturale pubblica e industria culturale – aggiunge Gualtieri – Dobbiamo evitare la concorrenza sleale e deve essere un nostro obiettivo avere un’industria culturale prospera e rigogliosa. Non riusciremo mai a valorizzare la cultura a Roma se non abbiamo un’industria culturale fiorente. Dobbiamo stare attenti a non pestarci i piedi: se si fanno le rassegne gratuite non si proiettano i film di prima visione e poi e magari una persona che vede un vecchio film in quel contesto è incentivato ad andare al cinema”, conclude il candidato sindaco del centrosinistra.

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