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Papa: “Nel mondo prevalgano programmi di solidarietà, non di odio”

ROMA - Papa Francesco, durante l'Angelus di oggi, ha esortato perché "nel mondo prevalgano i programmi dedicati allo sviluppo, all’alimentazione,

Pubblicato:29-07-2018 13:03
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 13:25
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ROMA – Papa Francesco, durante l’Angelus di oggi, ha esortato perché “nel mondo prevalgano i programmi dedicati allo sviluppo, all’alimentazione, alla solidarietà, e non quelli dell’odio, degli armamenti e della guerra”.

Poi, parlando dei piccoli gesti quotidiani: “Ognuno di noi pensi: il pasto che avanza a pranzo, a cena, dove va? A casa mia cosa si fa con il pranzo avanzato? Si butta? No. Se tu hai questa abitudine, ti dò un consiglio: parla con i tuoi nonni che hanno vissuto il Dopoguerra, e chiedigli che cosa facevano col pasto avanzato. Non buttare mai il pasto avanzato. Si rifà o si dà a chi possa mangiarlo, a chi ha bisogno. Mai buttare il pasto avanzato. Questo è un consiglio e anche un esame di coscienza: cosa si fa a casa col pasto che avanza”.

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PAPA: TRATTA DI PERSONE UNA PIAGA, PRESENTE ANCHE IN ROTTE MIGRATORIE

Domani è la giornata mondiale contro la tratta di persone e Papa Francesco lo ha ricordato oggi all’Angelus, definendola “una piaga che riduce in schiavitù molti uomini, donne e bambini con lo scopo dello sfruttamento lavorativo e sessuale, del commercio di organi, dell’accattonaggio e della delinquenza forzata, anche qui a Roma. Anche le rotte migratorie sono spesso utilizzate da trafficanti e sfruttatori per reclutare nuove vittime della tratta”.

Quindi Bergoglio ha esortato a una maggiore “responsabilità di tutti per contrastare con fermezza questo vergognoso crimine”.

PAPA: UMANITA’ AFFAMATA, NON POSSIAMO FAR FINTA DI NIENTE

“L’umanità è affamata di pane, di libertà, di giustizia, di pace”. Lo ha detto Papa Francesco all’Angelus di oggi in piazza San Pietro.

“Di fronte al grido di fame di tanti fratelli e sorelle in ogni parte del mondo- ha sottolineato Bergoglio- non possiamo restare spettatori distaccati e tranquilli. L’annuncio di Cristo, pane di vita eterna, richiede un generoso impegno di solidarietà per i poveri, i deboli, gli ultimi, gli indifesi. Questa azione di prossimità e di carità è la migliore verifica della qualità della nostra fede, tanto a livello personale, quanto a livello comunitario”.

“Non possiamo far finta di niente”, ha sottolineato più volte il Papa.

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