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Chinnici e la strage di via Pipitone, a 32 anni l’omaggio delle istituzioni

"Rocco Chinnici fu tra i primi ad avvertire

Pubblicato:29-07-2015 07:56
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 20:28

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chinnici falcone“Rocco Chinnici fu tra i primi ad avvertire la necessità di aggredire i patrimoni dei boss; tra i primi a capire quanto fosse importante che i magistrati condividessero le esperienze accumulate sul campo e lavorassero in pool contro Cosa Nostra; ma soprattutto fu tra i primi a rivolgersi alle nuove generazioni con i suoi consueti incontri nelle scuole per parlare di mafia. Per tutte queste ragioni Rocco Chinnici fu un innovatore e ciò gli costò la vita”. Questo l’intervento della presidente della Camera Laura Boldrini, nel giorno del 32° anniversario dalla morte del magistrato che ideò il celebre pool antimafia, che lottò in prima linea negli anni più caldi dello scontro tra Cosa nostra e i difensori dello Stato di diritto. Il più grande risultato del pool composto, oltre che da Chiannici, da Giovanni Falcone, Paolo Borsellino e Giuseppe Di Lello, fu il maxi processo di Palermo del 1983, nel quale per la prima volta veniva rivelata al mondo l’esistenza di Cosa nostra, della sua struttura interna e delle sue attività, mentre alla sbarra finiviano per la prima volta i boss delle principali cosche mafiose coi loro tirapiedi.

Così stamattina, mazzi di fiori sono stati deposti in via Federico Pipitone, a Palermo, nel punto in cui esplose l’automobile carica di 75 kg tritolo. A perdere la vita, quel giorno, oltre al magistrato anche due uomini della scorta, il maresciallo dei carabinieri Mario trapassi e l’appuntato Salvatore Bartolotta, e il portiere dell’edificio in cui Chinnici abitava con la famiglia, Stefano Li Sacchi. Unico sopravvissuto della strage Giovanni paparcuri, l’autista dell’auto.

Antonio Madonia, figlio dello storico boss Francesco Madonia, che controllava il quartiere di Resuttana a Palermo, fu individuato come l’esecutore materiale della strage. Attualmente è in carcere a scontare diversi ergastoli comminati per questo ed altri delitti di stampo mafioso.


Di Redazione

 

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