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Paltrinieri-Acerenza d’oro, il vero Mondiale dell’Italia è in mare

Due italiani davanti a tutti nella maratona del mare in un canale ungherese: il racconto dell'impresa azzurra a Budapest

Pubblicato:29-06-2022 15:30
Ultimo aggiornamento:29-06-2022 15:39

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ROMA – Mentre li lasciava andare, nella brodaglia del Lupa Lake, si fermava a bere, una, due volte. Poi tornava lì in scia, a darsi un tono minore, che è il vero colpo artistico di Gregorio Paltrinieri: il camuffamento. L’impresa doppia, due italiani davanti a tutti nella maratona del mare in un canale ungherese, con Greg in fuga e Mimmo a toccargli i piedi (“ho sentito che c’era lui da come me li toccava, e mi sono sentito a casa”) è un dipinto ad acquerello più che una pagina di storia. Tattica, energie, spallate, sbracciate. Per dirsi liberi, più liberi di tutti. Con Wellbrock colpito e affondato: bronzo al photofinish e le idee un po’ confuse.

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Paltrinieri-Acerenza, la premiata ditta italiana a compimento di due settimane multiorgasmiche.
Greg conta le medaglie da già campione europeo 2021 e bronzo olimpico a Tokyo (infiacchito dalla mononucleosi): l’oro nei 1500 in piscina, il bronzo in staffetta di fondo, l’argento nella 5 chilometri. “Ho goduto un sacco”, e con lui un sacco di italiani davanti alla tv a darsi di gomito. Ché c’è un’Italia infrangibile ai Mondiali pure nel 2022 del fallimento pallonaro. È un ‘chissenefrega’ più che un dominio assoluto. Altro sport, e che sport.


E dunque, Paltrinieri l’aveva tratteggiata così la gara: lasciarlo sfogare, il favorissimo tedesco, per poi andarsene negli ultimi 1.500, e nuotarli “come in piscina”. Aveva stracciato tutti lì, tra le sponde d’una vasca, perché non ripetersi – meglio ancora – dove non c’è fondo ad annoiarti. E così è filato via, irresistibile, oltre i 9 chilometri. Quando Romanchuk, Sloman e l’ungherese Rasovszky (ritiratosi) erano ormai su una zattera a rimorchio, lontani. Il gruppetto di quattro contava due italiani, in simbiosi alchemica. “I migliori amici di una vita” in piena confort zone.

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Eccolo il trucco, il dribbling. Paltrinieri attacca simulando una deviazione, quando Wellbrock si volta a destra lui se n’è già andato. Con Acerenza alle calcagna, fedele scudiero. Il tedesco plana sull’acqua molliccia, a 31 cicli di bracciate, Greg sgomma come al solito a 40. Diventano metri di distacco, da sottrarre anche ad un’eventuale sprint che non sarebbe nelle corde dell’italiano. Teoria. Sono conti che non tornano, non ce n’è bisogno. Italia-Germania finisce 2-1. I veri Mondiali sono azzurri come il mare.

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Foto di Giorgio Scala / Andrea Masini DBM

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