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L’aeroporto di Bologna regala la ‘sala vip’ a medici e operatori

Intanto lo scalo punta a tornare a regime: "Ad agosto recuperiamo il 40% dei voli persi", dice il presidente Postacchini annunciando che tutte le destinazioni man mano verranno rigarantite

Pubblicato:29-06-2020 14:37
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 18:34

aeroporto-bologna
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BOLOGNA – Trattamento ‘vip’ per medici, infermieri e operatori sanitari in partenza dall’Aeroporto di Bologna. Dopodomani, dopo la chiusura legata all’emergenza coronavirus, riapre la Marconi Lounge, la sala d’attesa riservata dello scalo, che, dunque, apre le porte gratuitamente al personale sanitario con l’iniziativa ‘You Care, We Thank‘, un modo per rendere omaggio a chi si è trovato in prima fila a combattere la pandemia.


sala vip aeroporto bologna

 


Per ottenere la gratuità (valida per un operatore sanitario più un accompagnatore) sarà sufficiente presentare alla reception della lounge il tesserino professionale sanitario in corso di validità. L’aeroporto di Bologna lancia anche una offerta promozionale rivolta ai passeggeri che acquisteranno un ingresso per la lounge, assicurando il 50% di sconto sul costo del parcheggio auto prenotato in abbinamento alla sala. In questo caso, l’offerta è valida per tutti i passeggeri del Marconi e per tutti i parcheggi disponibili fino al 30 settembre.

Per usufruire dello sconto sul parcheggio, il passeggero dovrà rivolgersi direttamente agli operatori all’interno della Marconi Business lounge. All’interno della sala, oltre ad una sanificazione accurata, è stata prevista la riduzione del numero di sedute per garantire il distanziamento tra gli ospiti, la sostituzione del servizio a buffet con servizio bar effettuato dall’operatore e la distribuzione dei quotidiani al momento della registrazione in sala. La Lounge sarà aperta tutti i giorni dalle ore 5 alle 20.

POSTACCHINI: AD AGOSTO RECUPERIAMO 40% VOLI

“Da agosto in avanti speriamo di dare buone notizie sulla ripresa delle frequenze, turistiche e non solo”. E’ l’auspicio del presidente dell’aeroporto di Bologna, Enrico Postacchini, che ha fatto il punto sulla crisi innescata dal lockdown intervenendo questa mattina ad un convegno online sul turismo dell’Emilia-Romagna organizzato dal Parlamento europeo.

“Sostanzialmente- dice- siamo fermi da quattro mesi, cosa che ha comportato un grande sacrificio per gli azionisti col ricorso ad un finanziamento pesante nei confronti del sistema bancario per poter non fermare il piano degli investimenti già prefissato”.

Anzi, nel 2020 “anticiperemo alcuni investimenti previsti nella scaletta per il 2022 in modo da sfruttare questa debolezza, riempiendo anche gli spazi e creando meno disagi ai passeggeri”. Si tratta sostanzialmente, ammette Postacchini, “di ricominciare daccapo”. Un anno “particolare” insomma, ma che vedrà probabilmente “a cavallo dell’estate, più agosto che non luglio, recuperare circa il 40% dei movimenti persi. Le destinazioni piano piano verranno tutte rigarantite, ma caleranno le frequenze”. Invece, “l’interconnessione internazionale da qui a novembre dovrebbe essere ultimata a rigarantita”.

Postacchini chiede alle Istituzioni di non penalizzare le low-cost in questa fase difficile. E’ “fondamentale che anche le compagnie low-fares, come si chiamano oggi, non vengano mortificate nel loro servizio fondamentale di collegare destinazione su destinazione senza necessariamente passare per un hub internazionale. Questo ha fatto la differenza, per gli aeroporti e anche per il nostro territorio”.

Non si ferma comunque il piano investimenti dello scalo bolognese da 250 milioni di euro nel prossimo quinquennio “per ospitare comodamente 12 milioni e mezzo di passeggeri” l’anno. Visto però che secondo gli analisti i volumi di traffico pre-Covid torneranno “non prima del 2023”, il presidente della società di gestione del Marconi avverte: “sarà un cammino di risalita faticoso, coraggioso, che richiederà sacrifici”. Ma “credo- conclude Postacchini- che come società aeroportuale Bologna abbia tutte le carte in regola per competere con Milano. Roma e Venezia, anche grazie il collegamento con l’Alta velocità” garantito dal People mover.

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