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A Bologna sabato sfila il Pride 2017, anche nel segno di Xm24 e Labas

Dal Pride uscirà forte la richiesta che entro l'anno si arrivi ad una legge regionale contro l'omotransfobia

Pubblicato:29-06-2017 16:15
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 11:28

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BOLOGNA – Sabato a Bologna sarà anche anche il giorno dell’orgoglio dei centri sociali e dei collettivi. Anche a queste realtà è dedicato il Pride 2017, a cui è molto probabile si uniranno gli attivisti impegnati a difendere Xm24 e Labas. “Sono i giorni dell’ultimatum a Xm24, ieri purtroppo ci sono state quelle cariche davanti a Labas. Il nostro sostegno va a tutte le realtà antifasciste, antisessiste e antirazziste“, scandisce il presidente del Cassero Vincenzo Branà presentando la manifestazione del primo luglio. Il corteo, a cui parteciperà anche la Cgil, partirà dal Cavaticcio alle 15 per arrivare al giardino di villa Cassarini (dove ci saranno gli interventi conclusivi) dopo avere sfilato per il centro storico attraverso via Don Minzoni, via dei Mille, via Indipendenza, via Ugo Bassi, via Nosadella e via Saragozza.

“Un bel percorso molto lungo voluto per attraversare la città con i colori dell’arcobaleno“, sottolinea Nicola Mainardi di Comos. Il percorso, quest’anno senza mezzi a motore ma con migliaia e migliaia di persone attese non solo da Bologna, è sostanzialmente quello richiesto dagli organizzatori che hanno dovuto rinunciare soltanto a piazza Nettuno per i lavori in corso. Per motivi di sicurezza è stato chiesto loro solo di dotarsi di un servizio di vigilanza interna e di allestire punti di soccorso. Ad agitare la vigilia sono però due defezioni: quelle dei disabili Lgbtqi che lamentano la scarsa accessibilità del parco del Cavaticcio e quella del Mit, che sarà al Pride ma non parlerà dal palco. “La manifestazione ‘inclusiva’ per eccellenza- accusa Jump- non è riuscita ad includere fino in fondo le persone con disabilità. Il corteo, infatti, partirà dal parco del Cavaticcio, un luogo davvero poco accessibile, soprattutto per chi si muove in carrozzina”.

Il parco, replica Branà durante la conferenza stampa di presentazione, “ha accessibilità, ma non ha la fruizione libera in ogni punto. Purtroppo non siamo riusciti a concretizzare le soluzioni a cui avevamo pensato. Rivolgiamo a Jump l’invito a esserci comunque, non colpevolizziamo il Pride per questo”. In ogni caso la denuncia sia “una sveglia al Comune perchè la Salara ha bisogno di essere accessibile. Ad esempio ci sono pendenze che non sono a norma ma quando questo spazio è stato rinnovato quelle norme c’erano già”.


Tra le richieste alla base della manifestazione “pretendiamo che entro l’anno si arrivi ad una legge regionale contro l’omotransfobia anche in Emilia-Romagna“, spiega Carla Catena di Arcilesbica, che presenta anche la richiesta alle istituzioni di “sostenere con forza i percorsi educativi promossi dalle associazioni Lgbtqi”. Nella piattaforma delle 20 associazioni aderenti anche il tema degli spazi. Il Cassero, proprietà del Comune di Bologna, resta per ora in proroga di affidamento. “Il processo di assegnazione- spiega ancora Branà- è in corso ma inciampa continuamente in piccoli errori formali. Sarà la delibera più osservata degli ultimi 100 anni- ironizza- quindi per ogni cosa si riparte da zero. Ma non c’è una difficoltà politica”. Il Pride 2017 sarà autofinanziato, salvo un contributo di 1.000 euro da Coop Alleanza 3.0.

di Mirko Billi, giornalista professionista

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