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Al Sant’Anna di Pisa la Summer School su Ue e protezione civile

Organizzata dal Consorzio Civitas Soteria su richiesta della Direzione-Generale per la Protezione Civile Europea e le Operazioni di Assistenza Umanitaria della Commissione Europea

Pubblicato:29-05-2023 18:03
Ultimo aggiornamento:29-05-2023 18:03
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ROMA – La Scuola Superiore Sant’Anna ospita fino a mercoledì 31 maggio la Summer School ‘Evidence for Policy in Disaster Risk Management’, organizzata dal Consorzio Civitas Soteria (coordinato dalla società di ricerca e consulenza ICF e comprende, oltre alla Scuola Superiore Sant’Anna, i dipartimenti di protezione civile di diversi Paesi europei), su richiesta della Direzione-Generale per la Protezione Civile Europea e le Operazioni di Assistenza Umanitaria della Commissione Europea (DG ECHO). La Summer School ha il supporto dello Union Civil Protection Knowledge Network, che promuove lo scambio di conoscenze in materia di protezione civile tra tutti gli attori coinvolti a livello nazionale ed europeo.

LA SUMMER SCHOOL DEL SANT’ANNA DI PISA: TEMI E PROGRAMMA

L’evento, destinato a 70 tra esperti scientifici e decisori pubblici di tutti i Paesi partecipanti al Meccanismo di protezione civile dell’Unione europea, nonché dalle istituzioni europee e dalle Nazioni Unite, si articola in alcune sessioni plenarie e in sei Masterclasses tematiche, sul complesso rapporto tra conoscenza scientifica e decisione pubblica. L’offerta formativa mira ad approfondire combinando riflessione teorica e strumenti fortemente interattivi temi come la gestione e l’uso delle informazioni relative al cambiamento climatico; i modelli previsionali; il ruolo dei tecnici nel processo decisionale; la comunicazione del rischio; il diritto internazionale in materia di disastri; gli aspetti economici legati alla gestione del rischio.

La Summer School è stata inaugurata con una prima sessione plenaria – trasmessa in diretta sul canale YouTube del Sant’Anna – che ha visto la partecipazione, tra gli altri, di importanti relatori quali Fabrizio Curcio (Capo del Dipartimento di Protezione Civile Italiano); Christos Stylianides (Ministro per la crisi climatica e la protezione civile della Grecia, già Commissario Europeo per l’assistenza umanitaria e la gestione delle crisi); Maria Chiara Carrozza (Presidente del CNR e già Ministra dell’istruzione, dell’università e della ricerca).


Seguono, nella giornata di martedì 30 maggio, le sessioni parallele tematiche, in programma due volte durante la giornata per permettere la più ampia partecipazione e includono sia l’analisi teorica che l’esame di casi di studio, simulazioni di scenari operativi e altri strumenti interattivi. Le sessioni parallele sono tenute da esperti e decisori politici di alto livello, provenienti da prestigiose istituzioni pubbliche e accademiche tanto nazionali quanto internazionali, quali il Centro comune di ricerca della Commissione europea, la Banca mondiale, l’OCSE e da università di tutta Europa. La sessione plenaria finale chiude i lavori della Summer School nella mattinata di mercoledì 31 maggio, per condividere e discutere i risultati dei due giorni di lavoro precedenti. La conclusione è affidata a Patrícia Gaspar, Vice-ministra dell’Interno del Portogallo e già Vice Comandante della Autorità Nazionale Portoghese per le Emergenze e la Protezione Civile (ANEPC).

“La Summer School rappresenta un importante momento di confronto sul tema del rapporto tra scienza e politica. La Protezione Civile nasce proprio con questo obiettivo, supportare la decisione politica con le competenze scientifiche. È il momento di fare un passo in avanti sulle sfide futuri legate al cambiamento climatico”, spiega Fabrizio Curcio, Capo del Dipartimento di Protezione Civile Italiano, che si sofferma anche sulla situazione in Emilia Romagna. “L’emergenza acuta è passata. Stiamo lavorando ancora in alcune zone dove la presenza dell’acqua fa fatica a essere smaltita. Superata questa prima fase di intervento emergenziale, ci sarà da affrontare il tema del ripristino in un territorio profondamente ferito. Ci sono temi primari come quello dei corsi d’acqua e dell’isolamento dei paesi dell’Appennino che necessitano di soluzioni rapide”.

“Questa Summer School è centrale nelle tematiche della Scuola Superiore Sant’Anna perché affronta in un’ottica multidisciplinare il rapporto tra la scienza e la politica. La collaborazione tra scienziati e politici è essenziale per scegliere le migliori azioni e per creare un impatto positivo sulla società”, commenta Sabina Nuti, rettrice della Scuola Superiore Sant’Anna. “La scienza deve avere un ruolo centrale nella gestione di emergenze come quella che stiamo vivendo in Emilia Romagna. Proprio in questi giorni, nei territori colpiti dall’illuvione, il CNR è impegnato con una squadra di ricercatori in rilievi di vario genere, come il monitoraggio delle piogge, delle inondazioni e delle frane”, le parole di Maria Chiara Carrozza, presidente del CNR.

“La Summer School offre ai professionisti del settore l’occasione di confrontarsi, costruire modelli comuni di analisi, interpretazione e decisione fondati sull’evidenza scientifica, ed espandere le loro reti. Mettendo in comune esperienze e competenze diverse, lo scopo è quello di affrontare in modo sempre più efficace situazioni di crisi a livello nazionale ed europeo”, dichiara infine Andrea de Guttry, professore ordinario della Scuola Superiore Sant’Anna e responsabile scientifico della Summer School.

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