ROMA – Nel primo trimestre del 2020 il prodotto interno lordo e’ diminuito del 5,3% rispetto al trimestre precedente e del 5,4% nei confronti del primo trimestre del 2019. La variazione acquisita per il 2020 e’ pari a -5,5%. Lo riferisce l’Istat.
Questo il commento dell’Istituto: “La stima completa dei conti economici trimestrali conferma la portata eccezionale della diminuzione del Pil nel primo trimestre con flessioni del 5,3% in termini congiunturali e del 5,4% in termini tendenziali mai registrate dal primo trimestre del 1995. Nella stima preliminare il calo era risultato del 4,7%. A trascinare la caduta del Pil e’ stata soprattutto la domanda interna (incluse le scorte), mentre quella estera, anch’essa in calo, ha fornito un contributo negativo meno marcato (-0,8 punti percentuali). Sul piano interno, l’apporto dei consumi privati e’ stato fortemente negativo per 4 punti e quello degli investimenti per 1,5, mentre un ampio contributo positivo (+1 punto percentuale) e’ venuto dalla variazione delle scorte”.
Nel mese di maggio l’inflazione in Italia torna negativa per la prima volta da ottobre 2016 (quando la flessione dell’indice generale fu pari a -0,2%) e segna oggi -0,1%. Lo riferisce l’Istat.
Tuttavia, a determinare questo andamento e’ soprattutto la flessione dei prezzi dei carburanti (una delle componenti piu’ volatili del paniere), che spingono la diminuzione dei prezzi dei prodotti energetici a un’ampiezza (-12,7%) che non si registrava da luglio 2009 (quando si attesto’ a -14,6%). Al netto degli energetici, l’inflazione sale infatti a +1,1%.
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