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VIDEO | Calenda batte Renzi e attacca la sindaca Virginia Raggi: “Una vergogna”

Il leader di Azione, Carlo Calenda, intervistato dal direttore dell’agenzia Dire, Nico Perrone

Pubblicato:29-05-2020 07:46
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 18:24

carlo calenda
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https://youtu.be/RpVfrldPl0M

ROMA – “Azione si opporra’ alla rielezione della sindaca Raggi, la peggiore nella storia della Capitale per incapacita’ gestionale, presunzione e impreparazione. Trovo veramente vergognoso che nel mezzo di una pandemia una sindaca invece di occuparsi della citta’ e dei tanti bisogni dei cittadini, in particolare nelle periferie, si dedichi a fare un’autopromozione che non ha alcuna possibilita’ di riuscita”. Lo ha detto il leader di Azione, Carlo Calenda, intervistato dal direttore dell’agenzia Dire, Nico Perrone. “Il punto vero”, secondo l’ex ministro, “e’ capire cosa vuole il Pd” per Roma. “Perche’ e’ chiaro che se il Partito democratico andra’ con il Movimento Cinque stelle, Azione non sara’ della partita. Questo per me e’ molto chiaro e come al solito il partito democratico non dice una parola. Il punto e’ che, come sul piano nazionale, cosi’ sul piano locale il Pd semplicemente non esiste”, conclude Calenda.

sondaggio


SONDAGGIO DIRE-EUROMEDIA: CALENDA SUPERA RENZI, TOTI, VERDI E SINISTRA

Azione di Carlo Calenda supera Italia Viva di Matteo Renzi, andandosi a collocare primo tra i partiti nati dopo le elezioni europee del 2019. E’ quanto emerge da un sondaggio Euromedia Research commissionato dall’agenzia Dire, condotto con 2mila interviste telefoniche e via web tra un campione prestratificato tra il 20 e il 21 maggio.
Azione, al 3,2%, supera Italia Viva ferma al 3. Calenda e’ cosi’ sopra a tutti gli altri partiti minori: Toti ha lo 0,8%; i Verdi l’1,5; Mdp 1%; Sinistra italiana 1,8.

CALENDA: “PREMIATO IL NOSTRO LAVORO, ORA LA CONTROPROPOSTA ECONOMICA”

 “Azione! si colloca sopra tutti i partiti piu’ piccoli, nati anche prima di noi. E’ un dato importante perche’ noi siamo nati davvero solo sei mesi fa”. Carlo Calenda e’ soddisfatto del consenso che Azione! sta raccogliendo. Prova ne e’ il sondaggio di Euromedia Research per Agenzia Dire, che attesta il suo partito al 3,2%, al di sopra, ad esempio, di Italia Viva fermo al 3%. “Anche il potenziale di voto, e’ molto ampio, con il 6,6 per cento se andiamo da soli e addirittura il 9,5% se ci alleiamo con il centrosinistra. Segno che il lavoro di questi mesi, un lavoro di proposta seria e responsabile ha pagato. Sono contento”, dice l’europarlamentare alla Dire. Azione! presentera’ oggi la sua controproposta sulla politica economica e industriale.

“Sostanzialmente vertera’ sul meccanismo di totale semplificazione di cio’ che e’ stato fatto fin d’ora. Ovvero un sussidio unico della stessa entita’ per cassaintegrazione e lavoratori autonomi, di circa 1000 euro. E poi una semplificazione del meccanismo con cui si danno soldi a fondo perduto alle imprese. E da questo punto di vista noi ribadiamo la necessita’ di restituire gli anticipi Ires e Irap che e’ la cosa piu’ semplice. Fino ad arrivare a cose intuitive come utilizzare l’Ace, che era un meccanismo automatico per aiutare gli imprenditori a mettere soldi nel capitale d’impresa e a un vero rilancio di industria 4.0, non quello annunciato da Patuanelli. Il tema – dice Calenda – e’ costituito da investimenti e semplicita’: queste sono le cose su cui camperemo o morireremo nei prossimi anni”. Il partito prepara una proposta anche sulla sanita’.

“Con Walter Ricciardi prepareremo un progetto di riarticolazione del sistema sanitario. Noi – dice il fondatore di Azione! – abbiamo presentato un primo documento a legislazione costante, un lavoro molto dettagliato sui criteri per aprire e chiudere in sicurezza con l’indicazione ad esempio di quanti tamponi devono essere fatti e a chi. Ora l’ultimo passo sara’ un vero e proprio documento sulla riforma del sistema sanitario dove prenderemo in considerazione anche il tema della regionalizzazione, verificando se ha funzionato o meno e di come deve essere ristrutturato. Sulla sanita’ ci giochiamo una parte rilevante delle nostre vite e anche della nostra capacita’ di spesa, perche’ se gli italiani continuano a spendere 40 miliardi l’anno su quella privata c’e’ un bel problema di sottrazione di risorse”.

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