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A Genova si discute del futuro del giornalismo con ‘Chips&Salsa’

Appuntamento venerdì 14 giugno con "Chips&Salsa: Giornalismi digitali, interattivi, mediterranei". L'evento è in memoria di Franco Carlini

Pubblicato:29-05-2019 14:51
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 15:20

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GENOVA – Dove sta andando il giornalismo digitale nei paesi del Mediterraneo? Il posto giusto per cercare la risposta è l’auditorium dell’Acquario di Genova, il prossimo venerdì 14 giugno. E’ qui che, dalle 9 alle 18, si riuniranno i tanti protagonisti, italiani e internazionali, che daranno vita alla nuova edizione di “Chips&Salsa: Giornalismi digitali, interattivi, mediterranei”, di cui l’agenzia Dire è tra i media partner. Né un festival del giornalismo né una noiosa conferenza. Ma un incontro, tra giornalisti, per giornalisti e per tutti quelli che si interessano di informazione e del suo futuro, soprattutto se digitale.

“La scelta di concentrarsi sul Mediterraneo deriva da una considerazione pratica- spiegano Raffaele Mastrolonardo e Gabriele De Palma di Effencinque, motore della giornata assieme a Formicablu- esiste una condizione simile tra i media dei paesi del Sud Europa. Parliamo di media che spesso non sono riusciti a compiere la transizione dalla cellulosa al web e con budget per l’innovazione limitati. Media legati a una dimensione più tradizionale, che spesso ancora considera la redazione di serie A, quella che si dedica alla carta stampata, e di serie B, quella dedicata all’online”. Insomma, una giornata per riflettere su dove stia andando il giornalismo, anche quello italiano, a patto che da qualche parte si stia muovendo.

“Un’occasione per ribadire che servono competenze nuove, approfondite, non generaliste– proseguono gli organizzatori- che servono persone capaci di muoversi nel mondo dei dati, in quello dell’intelligenza artificiale, delle tecnologie multimediali. Persone che sappiano fare una verifica approfondita e puntuale dei materiali che circolano in rete e non incappino nei tipici errori di chi pubblica e condivide in fretta, sotto la pressione di arrivare per primo e non prendere un buco. Chips&Salsa vuole dare voce e spazio a queste competenze e ai giornalisti che le mettono in pratica”.


Non un panel, dunque, ma una serie di rapidi interventi focalizzati sul racconto di esperienze concrete. A partire da quella di Jeremy White, giornalista del New York Times, che racconterà attraverso quale mix di competenze nascono le straordinarie visualizzazioni 3D che mostrano come è crollato il Ponte Morandi a Genova o come è bruciata la cattedrale di Notre-Dame a Parigi. Ma per raccontare il ricco programma ci sarà tempo. Ora, resta solo lo spazio per ricordare che tutto si è mosso, si muove e si muoverà nel nome e nel ricordo di Franco Carlini, uno dei primi giornalisti italiani a occuparsi di nuove tecnologie. Il titolo dell’evento, “Chips&Salsa”, è preso in prestito da un suo libro del 1995 e da una sua sul quotidiano “il Manifesto”. Per Carlini, i “chip” erano i processori, l’hardware delle nuove tecnologie, e la “salsa” il software che aggiungeva intelligenza alle macchine. E sono questi gli ingredienti che ancora oggi servono a cucinare la ricetta dell’informazione. Anzi, dei giornalismi. Come diceva lui.

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