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Le vacanze e l’incubo valigia, dal super ordinato a chi scorda le ciabatte. Il sogno?Staccare dai social

C'è chi ha un beauty pesante quasi quanto la valigia e chi puntualmente lascia a casa il pigiama. C'è chi in vacanza vuole essere sempre perfetto e chi ha lo spirito dell'avventura. La costante? Lo smartphone non può rimanere a casa, anche solo per scattare foto

Pubblicato:29-05-2019 11:33
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 15:20
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BOLOGNA – Tanta è la voglia di vacanza e di partire (che sia per un weekend o per un lungo viaggio) quanto poco è l’entusiasmo per la preparazione della valigia: solitamente, l’operazione ‘valigia’ non è mai amata, ancor più per chi si ritrova a farla in fretta e furia all’ultimo momento. La situazione si complica, poi, se si devono fare i conti con peso e dimensioni obbligate nel caso ad esempio di un viaggio aereo. Ma anche con un clima che non permette di fare nessuna previsione su quali abiti portare.

Proprio sulle abitudini con cui le persone affrontano il momento delle valigie ha fatto il punto la piattaforma Veepee, di cui fanno parte i siti di shopping online vente-privee e Privalia, che ha condotto un sondaggio tra i propri clienti per scoprire come gli italiani fanno la valigia ma anche da cosa si fanno trainare per scegliere la destinazione.

MINUZIOSAMENTE PIANIFICATA, FASHION-ORIENTED O LAST MINUTE: LE 3 TENDENZE DELLA VALIGIA 2019

Come si fa la valigia nel 2019? I maniaci dell’ordine sono i più numerosi, con il 34%, e si scoprono molto simili all’indimenticabile Monica Geller di Friends. Come lei, pianificano in maniera quasi maniacale, facendo check-list con ampio anticipo per non rischiare di ritrovarsi impreparati o intrappolati in qualche imprevisto.


Questa tipologia di viaggiatore trova nell’ecommerce un alleato fondamentale per ridurre lo stress da partenza: valigie, beauty case, necessaire per lui e per lei, senza dimenticare accessori funzionali come portadocumenti o custodie waterproof. Oltre allo shopping, in vacanza non si rinuncia neanche allo sport: quasi il 20% degli intervistati dichiara che non rinuncerà a praticare l’attività sportiva preferita durante le vacanze..

Al seguire i fashion addicted (27%), secondo cui un bel guardaroba è alla base di una vacanza di successo. Questi viaggiatori credono fermamente nell’importanza di apparire al meglio in vacanza, e addirittura il 35% ammette di spendere tra i 50 e i 100 euro per gli acquisti (preferibilmente online) prima della partenza. In questo caso, la valigia è organizzata in base agli outfit da indossare per ogni occasione: aperitivo in spiaggia, serate nei locali alla moda, avventure in luoghi lontani….

Fashionisti sempre impeccabili, il 19% divide la passione per la moda con quella per i prodotti beauty. Il loro beauty case si avvicina in peso e dimensioni al bagaglio principale, per non rinunciare a make-up, creme e a tutto il necessario per prendersi cura di sé, proprio come a casa.

Infine, il 15% degli intervistati si ritrova controtendenza, e tra i mille impegni quotidiani, si ritrova a temporeggiare fino a preparare i bagagli all’ultimo minuto. Il rischio di dimenticare a casa qualcosa diventa concreto, soprattutto quando si tratta degli oggetti più basic: un intervistato su due si dimentica le ciabatte mentre, uno su tre, il pigiama.

Gli smemorati cronici, che dimenticano i documenti o i biglietti di viaggio sono pochi, solo l’1,4%.

COSA METTERE IN VALIGIA? SMARTPHONE SÌ, SOCIAL MENO

Con il 74% di consensi, la tendenza che emerge chiaramente è la necessità (o almeno l’intenzione) di un social media detox: sette intervistati su 10 hanno dichiarato che in vacanza aggiorneranno il loro profilo social il meno possibile proprio perché il viaggio è l’occasione per staccare da tutto, non solo dalle attività di tutti i giorni.

Il 20%, invece, si dichiara incline a condividere con gli amici, le foto dei paesaggi più belli ma rigorosamente solo la sera e niente selfie. Infine, un timido 3% non rinuncia a un pizzico di egocentrismo, ammettendo di voler aggiornare i propri follower con scatti degli outfit più belli, almeno un paio di volte al giorno.

Se i social non escono bene dal sondaggio, tiene invece lo smartphone che per il 43% degli intervistati è il must have da mettere in valigia, per scattare foto, tenersi in contatto con la famiglia e gli amici, ma soprattutto per non rinunciare alle funzionalità delle app. Questo inseparabile dispositivo, infatti rappresenta il compagno di viaggio ideale con cui non annoiarsi mai, permettendo tra le altre cose di dedicarsi a sessioni di shopping online sotto l’ombrellone: le occasioni migliori arrivano all’improvviso, perché allora non ordinare già ad agosto il trench dei propri desideri, per il prossimo autunno?

L’OSSESSIONE METEO 

Come scelgono gli italiani la meta delle prossime vacanze? Secondo un’indagine Ipsos il 63% consulta le previsioni del tempo almeno una volta al giorno e, tra questi, il 26% lo fa anche più volte, soprattutto tramite smartphone: le previsioni meteo sono dunque sempre più un elemento decisivo nella scelta della destinazione ma anche in quella del contenuto della valigia. Il 37% rivela il proprio lato weather control freak, dichiarando di essere molto influenzato dalle previsioni del tempo, per non ritrovarsi in un weekend fuori porta con sandali e shorts quando in realtà servirebbe l’impermeabile.

Cresce il bisogno di avventura e il desiderio di evadere da mete affollate: non solo il 33% ha dichiarato di privilegiare luoghi poco turistici per provare nuove emozioni ma, interrogati sulla “vacanza ideale”, il 37% ha apertamente ammesso di voler vivere lo “shock culturale” per fare un’esperienza totalmente nuova e lontana dalle proprie abitudini, che resti impressa nella memoria e soprattutto che fornisca tanti aneddoti curiosi da raccontare al rientro.

PUR DI RESTARE IN VACANZA….

Il 41% degli intervistati punta a perdere, più o meno volontariamente, l’aereo o il treno del ritorno, a seguire il 20% proverebbe a ingolosire il proprio capo millantando nuove opportunità di business dall’altra parte del mondo. Il 19%, infine, in maniera molto più tradizionale, si darebbe malato. Relativamente pochi quelli che scaricherebbero la responsabilità sui propri figli o sugli animali domestici: poco meno del 10%.

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