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Digitale e protezione dati, esperti al Dig.Eat: “Scegliere responsabile in Italia o Ue”

'Quali accorgimenti bisogna avere per essere compliant?'. Questo il quesito attorno cui si è sviluppato il terzo dei Consilia del Dig.Eat 11

Pubblicato:29-05-2018 10:19
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 12:56

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ROMA – ‘Quali accorgimenti bisogna avere per essere compliant?‘. Questo il quesito attorno cui si è sviluppato il terzo dei Consilia del Dig.Eat 11, la manifestazione annuale dedicata ai temi della digitalizzazione e della privacy, promossa da Anorc, Anorc Professioni e Aifag in collaborazione con Euronot@ries e Digital &Law Department, giunta quest’anno all’undicesima edizione.

L’undicesima edizione del Dig.Eat ha inteso rappresentare, in veste teatrale, uno spaccato dello scenario attuale, la cui parola d’ordine, come sappiamo è la ‘Compliance’. Da qui, il titolo di questa edizione ‘Digitalizzazione e Privacy: Tutti Compliant? Tutti Compliant fino a prova contraria!’.

Il Dig.Eat ha accolto una rassegna di mini-eventi tematici di approfondimento, i ‘Consilia’, organizzati con la partecipazione di alcuni sponsor della manifestazione (eWitness Italia, Intesa – gruppo Ibm, Rina Spa, Land e Cst Consulting) con la partecipazione di consulenti esperti del settore, tra cui i professionisti dell’innovativa rete D&L Net. Tra questi Sabrina Salmeri, avvocato, privacy officer e consulente privacy, ha centrato il suo intervento sul Data Processing Agreement per i servizi in cloud. Lungo excursus sull’esternalizzazione dei processi di business, ambito di applicazione e responsabile del trattamento. La parola è poi passata a Lucio Scudiero, avvocato specialista in diritto della protezione dei dati personali e diritto europeo e Luciana Grieco, avvocato ed esperto di privacy e protezione dei dati personali, professionisti D&L Net.


Da entrambi un consiglio per il titolare del trattamento: effettuare un’adeguata valutazione del rischio, che comprenda la localizzazione dei server e l’analisi dei rischi e benefici nell’ottica della protezione dei dati. “E’ importante scegliere soggetti che rispettino la normativa- hanno concluso Scudiero e Grieco- un fornitore cloud che ha un server in Italia o nell’Unione europea ci darà sempre maggiori garanzie”.

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