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Congresso Sip a Napoli, focus su adolescenza e traditional care

Alberto Villani: "E' l'occasione per parlare di bambini che crescono. Abbiamo dato importanza all'età adolescenziale e a quel momento particolare che è il passaggio dal pediatra al medico dell'adulto, la cosiddetta medicina di transizione"

Pubblicato:29-05-2017 13:48
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 11:18

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NAPOLI – “Il nostro congresso a Napoli, il 73esimo della Società Italiana di Pediatria, è l’occasione per parlare di bambini che crescono. Abbiamo dato importanza all’età adolescenziale e a quel momento particolare che è il passaggio dal pediatra al medico dell’adulto, la cosiddetta medicina di transizione”. Alberto Villani, presidente della Società Italiana di Pediatria, presenta all’agenzia Dire il 73esimo congresso che si apre oggi a Napoli e si concluderà il 1 giugno con convegni, incontri, tavole rotone e sessioni interattive sulla pediatria alla Mostra d’Oltremare. Uno dei temi al centro del congresso è proprio quello del ‘traditional care’, cioè il ‘prendersi cura’ per garantire con continuità e senza traumi il passaggio dalle cure pediatriche a quelle degli adulti.

Al centro i bambini e gli adolescenti

“Questo tema – spiega Villani – riguarda non solo i bambini che stanno bene e hanno bisogno di fare dei controlli di routine ma poniamo maggior attenzione ai bambini che hanno necessità assistenziali complesse”. In Italia gli adolescenti tra i 15 e i 17 anni sono 1,7 milioni, e di questi oltre 200mila (il 15,5%) hanno una malattia cronica, il 3,2% ne hanno più di una. Se consideriamo globalmente tutta l’età adolescenziale (13-14; 18-21) questi numeri diventano 3 o 4 volte maggiori. In questa delicata fase di transizione emergono bisogni di salute peculiari che le varie articolazioni del sistema sanitario non sembrano in grado di intercettare in maniera sistematica e di cui si occupa il 73esimo congresso del Sip. Uno specifico simposio è dedicato anche all’adolescente con diabete mellito, visto l’abbassamento sempre maggiore dell’età della diagnosi. In Italia, calcola la Sip, su 20mila bambini con diabete tipo 1, gli adolescenti sono circa 5mila. Sia nei casi in cui il diabete insorga nell’infanzia, sia nei casi in cui insorga in età puberale, l’adolescenza rappresenta quasi sempre un momento critico per la gestione di questa condizione cronica. Occorre, allora, fare attenzione alla somministrazione di insulina, al valore delle glicemie e alle dosi di insulina stessa e controllare alimentazione corretta ed esercizio fisico.


Obbligatorietà dei vaccini e dintorni

“Un altro tema che affronteremo – annuncia Villani – è quello delle vaccinazioni, argomento di estrema attualità. Riteniamo che l’obbligatorietà dei vaccini debba essere vissuta come una opportunità che avranno tutti di poter essere vaccinati. Ci sarà modo di identificare lo stato vaccinale di ogni singolo bambino e, in base a quella che è la situazione, fare una programmazione per le vaccinazioni in modo da garantire una vaccinazioni a tutti”.

Invertire la rotta della denatalità 

Un altro argomento a cui pone attenzione la Società Italiana di Pediatria è quello della denatalità “con tutto quello che è connesso a questo: nel 2015 – continua il presidente della Sip – ci sono stati meno di 500mila nati, 478mila, un numero molto basso. Chiaramente tutto questo è dovuto a una serie di fattori culturali: ci sono dei motivi socio economici e politici con la cultura della maternità che probabilmente in Italia non è ben radicata”.  Per il pediatra, occorre “far anche rinascere la voglia e la volontà di avere figli in un mondo che però garantisca loro le opportunità giuste e soprattutto tutelando e aiutando le mamme che in questo momento sono una delle categorie più in difficoltà”.

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