Lite durante una festa nel catanese, padre spara e uccide il figlio

L'uomo stava cercando di bloccare una rissa. Dopo l'incidente, i soccorritori del 118 giunti sul posto sono stati incolpati di ritardo e aggrediti dai presenti

Pubblicato:29-04-2025 10:24
Ultimo aggiornamento:29-04-2025 17:11

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PALERMO – Dei colpi di pistola sparati in aria per interrompere una rissa che era scoppiata nel corso di una festa di compleanno in villa e il tentativo che si trasforma in tragedia con uno dei proiettili che finisce per colpire il figlio 23enne. È la ricostruzione che i carabinieri del Comando provinciale di Catania danno rispetto a quanto accaduto nella tarda serata di lunedì in una villa di San Gregorio, dove un giovane ha perso la vita per un colpo di pistola sparato dal padre, imprenditore di 62 anni che è stato fermato dai militari.

Secondo quanto ricostruito sino a questo momento dagli investigatori del Nucleo operativo della Compagnia di Gravina di Catania, che stanno ancora chiarendo l’esatta dinamica dei fatti, all’interno della villa, gestita dal 62enne, era in corso una festa di compleanno alla quale stavano partecipando numerosi giovani. Nel corso della serata, però, sarebbe scoppiata una lite e il gestore del locale, dopo avere cercato inutilmente di placare gli animi, avrebbe estratto una pistola esplodendo alcuni colpi in aria nel tentativo di riportare la calma. In quei momenti concitati, il figlio dell’uomo sarebbe intervenuto per bloccare il padre ma nella confusione un proiettile lo avrebbe raggiunto mortalmente. Ferito anche un amico del ragazzo, un giovane di 31 anni, che però è fuori pericolo. Per il 23enne, invece, non c’è stato nulla da fare. Inutili i soccorsi del 118, che hanno cercato di rianimarlo. Il giovane è morto subito dopo l’arrivo dell’ambulanza.

PADRE SPARA E UCCIDE FIGLIO, SOCCORRITORI AGGREDITI DAI PRESENTI

Gli operatori del 118 intervenuti nella tarda serata di ieri a San Gregorio di Catania, in occasione di un omicidio e del ferimento di un’altra persona, sono stati aggrediti verbalmente e l’ambulanza è stata danneggiata. Lo rende noto il presidente della Seus, Riccardo Castro: “con profondo rammarico ho appreso dell’ennesimo atto di violenza nei confronti dei nostri operatori – dice -. Un fenomeno purtroppo ricorrente che suscita forte preoccupazione e indignazione. Appreso dell’iniziativa promossa da un’associazione di categoria ho deciso di recarmi giovedì 1 maggio dalle ore 10 presso alcune postazioni del 118 per incontrare i nostri autisti-soccorritori e portargli solidarietà e sostegno. Sarò al loro fianco, come sempre, nel segno del rispetto e della gratitudine per il lavoro che svolgono ogni giorno con coraggio e dedizione”. L’ambulanza intervenuta a San Gregorio aveva a bordo un soccorritore della Seus, un medico e un infermiere. È giunta sul posto in circa 14 minuti, tuttavia numerosi presenti hanno ugualmente puntato l’indice contro un presunto ritardo, aggredendo verbalmente i componenti dell’equipaggio. A quel punto è stato danneggiato uno dei lunotti posteriori dell’ambulanza. Un atto per il quale è stata sporta denuncia contro ignoti.

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