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NAPOLI – “Siamo stati classificati come la categoria più a rischio, noi che prima di aprire le nostre attività siamo soggetti a controlli dell’Asl, che continuano ad esserci e ad essere minuziosi, noi che utilizziamo abitualmente materiale monouso, usiamo una autoclave e prodotti per sterilizzare i piani di lavoro. Non so come si faccia a dire che la nostra è una attività ad alto rischio”. Lo afferma in una intervista alla Dire Annita Cacace, imprenditrice che dirige il centro estetico Clematis di Napoli.
La riapertura dei centri benessere, dei barbieri e dei parrucchieri sembra essere prevista per il primo giugno, a quasi tre mesi dalla chiusura disposta dal governo per il contenimento del contagio da coronavirus. L’impressione, spiega Cacace, “è che siamo stati trattati come chi offre ‘solo’ benessere”, ma non è così perché “noi diamo lavoro regolare ai nostri dipendenti”. E proprio per chi lavora nella sua attività l’imprenditrice mostra la preoccupazione maggiore sottolineando che “dopo mesi di debiti accumulati non so che speranza posso dare a loro”.
Dopo due mesi di chiusura, e un altro all’orizzonte, “ci troviamo con pochissimi aiuti da parte dello Stato, ringraziamo per il bonus da 600 euro, ma dopo una chiusura così continuando a pagare utenze, bollette, rate condominiali, ci troviamo – conclude – in una situazione assurda”.
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