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Renzi boccia il comitato scientifico del governo: “151mila in terapia intensiva? Folle, seminano panico”

Il leader di Italia Viva lo ha scritto su Twitter, centinaia i commenti negativi che ricordano il dramma di vaste zone del Paese

Pubblicato:29-04-2020 06:41
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 18:13
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ROMA –  “Nel momento di massima emergenza l’Italia ha avuto 4mila pazienti in terapia intensiva per Covid. Oggi sono 1.863. Dire che a giugno potrebbero esserci bisogno addirittura di 151mila posti in terapia intensiva è folle. C’è chi vuole seminare il panico. Noi manteniamo lucidità”.  Questo il commento di Matteo Renzi, su Twitter, con cui il leader di Italia Viva boccia il report del comitato tecnico scientifico che affianca il governo.

Nel momento di massima emergenza l’Italia ha avuto 4MILA pazienti in terapia intensiva per COVID.
Oggi sono 1.863.
Dire che a giugno potrebbero esserci bisogno addirittura di 151MILA posti in terapia intensiva è FOLLE.
C’è chi vuole seminare il panico.
Noi manteniamo lucidità

— Matteo Renzi (@matteorenzi) April 28, 2020


Il tweet ha ricevuto più di duemila risposte, molte critiche. C’è chi fa notare a Renzi che il comitato lavora con un governo che anche lui appoggia, e  chi difende la necessità del lockdown

“Cosa c’è di lucido nel voler negare che la curva dei contagi in certe zone del Paese è troppo alta e che quelle zone non sono pronte a una riapertura? E le persone a lavoro come ci vanno, senza sicurezze sul loro stato di salute? E come si muovono, col teletrasporto?”, scrive Charlotte, “Un cittadino intelligente ascolta la scienza non i politici o i preti. Gli esercizi commerciali rimarrebbero vuoti comunque perché nessuna persona sensata vuole correre il rischio di morire o finire in terapia intensiva per andare a comprare l’iphone o tagliarsi le unghie”, riflette Lorenzo, di fronte all’ipotesi di una riapertura, “I paesi che i critici di Conte portavano ad esempio, sono riaumentati i contagi, in Germania, che adesso fa autocritica e in Francia slitta la riapertura delle scuole. Ma capisci o no di cosa si tratta ?”, twitta Decio, tra gli altri. 

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