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Viminale: Espulso egiziano, aveva contatti con Amri, l’attentatore di Berlino

Oggi è stato rimpatriato: è il 39esimo da gennaio. Negli ultimi due anni sono 171 gli estremisti ritenuti pericolosi ed espulsi estremisti

Pubblicato:29-04-2017 13:05
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 11:10

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ROMA – “Un cittadino egiziano 43enne è stato espulso dal territorio nazionale per motivi di pericolosità sociale”. Lo comunica il Viminale. “Lo straniero, già condannato per diversi reati comuni, era stato espulso dal territorio nazionale nell’aprile 2013 ma era rientrato dopo aver ottenuto in maniera fraudolenta un visto dall’Ambasciata d’Italia in Egitto. E’ poi stato attenzionato nell’ambito delle attività investigative condotte sui contatti in Italia dell’attentatore di Berlino, Anis Amri. In particolare, “il cittadino egiziano è risultato essere l’intestatario di un’utenza mobile emersa dall’analisi dei tabulati di traffico telefonico della numerazione utilizzata da Anis Amri durante la sua permanenza nel nostro Paese, nel periodo successivo alla sua scarcerazione risalente al maggio 2015″.

Al termine di “una mirata attività investigativa, lo scorso 21 aprile la Digos di Catania ha rintracciato lo straniero, rinvenendo nel camper dallo stesso utilizzato un machete di fattura artigianale, lungo circa 40 cm, e un telefono cellulare contenente, fra l’altro, un file audio riproducente inni jihadisti e una foto del responsabile dell’omicidio dell’Ambasciatore russo in Turchia perpetrato lo scorso dicembre nella capitale turca”. Il cittadino egiziano è stato quindi associato “al Centro per rimpatri di Brindisi – Restinco e rimpatriato dalla frontiera di Roma Fiumicino con un volo diretto a Il Cairo”. Con il rimpatrio di oggi, “il 39° del 2017, salgono a 171 i soggetti gravitanti in ambienti dell’estremismo religioso espulsi con accompagnamento nel paese di provenienza dal gennaio 2015 ad oggi“.


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