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Migranti, in Austria il vescovo ribelle ‘buca’ la barriera

Alla Dire la storia di monsignor Aegidius Zsifkovics, vescovo di Moschendorf, e' raccontata da fonti della Conferenza episcopale dell'Austria

Pubblicato:29-04-2016 12:30
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 22:39

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migrantiROMA   – Barriera si’, ma con i buchi. Perche’ un vescovo, richiamandosi all’insegnamento di Papa Francesco, ha chiarito che sulle proprieta’ della sua diocesi ai confini con l’Ungheria non sorgera’ alcun muro e continuera’ anzi l’assistenza a profughi e migranti. Alla Dire la storia di monsignor Aegidius Zsifkovics, vescovo di Moschendorf, e’ raccontata da fonti della Conferenza episcopale dell’Austria. I fatti sono questi. Il governo di Vienna ha deciso di costruire un’ennesima barriera anti-migranti oltre a quella che prevede di erigere al confine con l’Italia, al passo del Brennero. Il filo spinato dovrebbe correre anche lungo la frontiera con l’Ungheria, per nove chilometri. Senonche’ monsignor Zsifkovics ha detto “no”. Vietando alle ruspe due terreni proprieta’ della diocesi e garantendo che almeno in quella zona i migranti siano liberi di arrivare.

“Una barriera contraddirebbe lo spirito del Vangelo e il chiaro messaggio di Francesco all’Europa”, ha detto il vescovo, 53 anni: “Tanto piu’ in una diocesi che per decenni e’ stata all’ombra della Cortina di ferro”. Piu’ in generale monsignor Zsifkovics ha condannato le politiche del governo austriaco sottolineando di non volere in alcun modo un Paese chiuso in se stesso. “Lo scorso anno nella fase piu’ acuta della crisi in appena sei settimane circa 200 mila persone hanno attraversato il confine nei pressi di Nickeldorf” ha raccontato: “Praticamente ogni notte abbiamo garantito un riparo di emergenza a migliaia di persone in edifici proprieta’ della Chiesa, dando priorita’ a donne, bambini e anziani“.

di Vincenzo Giardina, giornalista


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