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FOTO | A Roma l’ultimo saluto a Gianni Minà, il numero 10 del giornalismo

La camera ardente del grande giornalista morto domenica a 84 anni è stata allestita in Campidoglio

Pubblicato:29-03-2023 10:36
Ultimo aggiornamento:29-03-2023 19:11

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ROMA – Un ramoscello di ulivo, una rosa rossa e la maglia granata del Torino numero 10, con il nome ‘Gianni Minà’. Pochi ricordi ma simbolici, poggiati sul feretro del grande giornalista scomparso lunedì a Roma, a 84 anni. Oggi la città ha voluto rendergli omaggio allestendo la camera ardente nella sala della Protomoteca del Campidoglio, che rimarrà aperta fino alle 19.

“Minà è stato un giornalista e un autore televisivo straordinario. Un autore di pagine memorabili di giornalismo, una personalità riconosciuta in tutto il mondo. Penso uno tra i più grandi giornalisti che l’Italia abbia avuto, che ha saputo interpretare la sua professione in un modo vigoroso e impegnato”, ha detto il sindaco di Roma Roberto Gualtieri, che ha accolto il feretro.

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Molti tra giornalisti, personaggi dello spettacolo e semplici cittadini hanno voluto salutarlo per l’ultima volta. Con il passare delle ore, la sala della Protomoteca si riempie di fiori. Quelli della famiglia, il ricordo dell’Associazione nazionale di amicizia Italia-Cuba, i girasoli e le rose di Roma Capitale. Dietro il feretro, una grande foto in bianco e nero che ritrae Minà tra i suoi amati giornali.

gianni minà camera ardente

A rendergli omaggio oggi l’attore Ricky Tognazzi, la presentatrice Alba Parietti, i giornalisti Andrea Purgatori e Sigfrido Ranucci, l’ex sindaco di Roma Walter Veltroni, l’assessore alla cultura Miguel Gotor e il presidente dell’Anpi Gianfranco Pagliarulo, che ha posto un tulipano rosso davanti al feretro. I funerali si svolgeranno in forma privata.

GUALTIERI: “MINÀ PERSONA STRAORDINARIA, PIÙ DI UN GIORNALISTA”

“Minà è stato un giornalista e un autore televisivo straordinario. Un autore di pagine memorabili di giornalismo, una personalità riconosciuta in tutto il mondo. Penso uno tra i più grandi giornalisti che l’Italia abbia avuto, che ha saputo interpretare la sua professione in un modo vigoroso e impegnato. È stato protagonista e testimone di pagine fondamentali della storia del Novecento e della storia politica più recente. È andato in America Latina, è stato impegnato in tante battaglie per i diritti e per la libertà. Insomma, qualcosa di più di un giornalista”. Il sindaco di Roma Roberto Gualtieri ha voluto ricordare così Gianni Minà, durante la Camera ardente che si è aperta questa mattina in Campidoglio.

“Una personalità straordinaria e anche una persona dolcissima – ha aggiunto Gualtieri – Una persona con un grandissimo cuore che ha messo tutto il suo impegno, la sua passione e il suo rigore per rendere nobile il mestiere del giornalismo e per scrivere pagine importanti della cultura del nostro Paese. Un protagonista della vita culturale, civile e democratica dell’Italia e del mondo”.

Il sindaco di Roma ha concluso: “Ci sono oggi Paesi e continenti che lo ricordano e lo piangono. Minà era una personalità molto conosciuta all’estero, forse uno degli italiani più conosciuti. Lui ha conosciuto persone semplici e grandi del mondo e aveva questa capacità di essere amico e di riscuotere la fiducia. Io appartengo a una generazione che è cresciuta con Minà e ha segnato anche una fase di modernizzazione televisiva. Credo vada riconosciuto e ricordato adeguatamente come un grande della cultura e del giornalismo italiano“.

DON LUIGI CIOTTI: “MINÀ GIORNALISTA LIBERO, CON LA SCHIENA DRITTA”

“Un amico e un giornalista libero perché l’informazione o è libera o non è informazione. È stato un giornalista con la schiena dritta, capace di scendere nella profondità della conoscenza delle persone, le sue interviste erano una consegna di umanità, delle fragilità ma anche della ricchezza umana delle persone. Per me è stato un grande punto di riferimento. Ha spalancato uno sguardo molto più ampio sulle finestre del mondo”. Lo ha detto Don Luigi Ciotti, fondatore di Libera, a margine della camera ardente di Gianni Minà, aperta oggi in Campidoglio.

MILLY CARLUCCI RICORDA MINÀ: “MI HA INSEGNATO TANTO”

“Gianni è stato un pezzo importantissimo della mia vita perché insieme a lui ho avuto un’importantissima esperienza professionale che è stata quella di ‘Blitz’ e ‘Sistemone’ e prima ancora ‘L’altra domenica’. Ci conosciamo da tutta la vita. È un uomo straordinario per cultura, umanità, per empatia. Le cose che ci ha regalato e che oggi fanno parte delle teche, sono tutte delle dichiarazioni di amore al suo mestiere, perché lui si definiva un cronista che andava in giro a consumarsi le scarpe. Era vero”. Così la conduttrice televisiva Milly Carlucci, arrivando alla camera ardente di Gianni Minà in Campidoglio.

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“Spero che almeno adesso gli venga tributato quel riconoscimento che negli ultimi anni gli era mancato – sottolinea la conduttrice Rai -. Mi ha insegnato tantissimo. Proprio la sua capacità di andare in fondo, di intervistare, di conoscere, la curiosità che deve andare a fondo delle persone e delle cose fa sicuramente di Minà uno dei giganti del giornalismo mondiale“, ha concluso Carlucci.

ONORATO: “ROMA RICORDERÀ GIANNI MINÀ AL PALATIZIANO”

“Con Gianni Minà perdiamo non soltanto un grande giornalista e scrittore ma una persona perbene, garbata che ha insegnato a fare giornalismo senza cercare sensazionalismi, raccontando le cose così com’erano senza aggiungere altro. Ha scelto Roma come città adottiva, studieremo il modo più appropriato per ricordarlo e renderlo davvero eterno”. Lo ha detto l’assessore capitolino allo Sport, Alessandro Onorato, nel corso della camera ardente di Gianni Minà aperta fino a questa sera in Campidoglio.

Minà, ha aggiunto Onorato, “è stata una persona che ha legato la sua storia a tanti personaggi, soprattutto dello sport. A settembre riapriremo il palazzetto dello sport di viale Tiziano a Roma con grande fatica, uno dei luoghi simbolo delle Olimpiadi del ’60. Credo che quello possa essere un luogo dove immaginare delle iniziative e delle mostre per ricordarlo. Lo faremo tornare ad essere il tempio non solo del basket e della pallavolo ma anche degli sport da contatto come il pugilato – ha concluso Onorato riferendosi al Palatiziano – Potrebbe essere anche il luogo giusto per studiare delle iniziative in suo onore”.

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