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I sindaci delle grandi città sfidano il Governo: “Trascriveremo le nascite dei figli di due mamme”

I sindaci di sette grandi città prendono posizione sul tema dei figli delle coppie gay: "La legge non è più rinviabile, no alle discriminazioni". Il 12 maggio saranno tutti insieme a Torino

Pubblicato:29-03-2023 08:20
Ultimo aggiornamento:29-03-2023 19:11

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ROMA – Una scelta di campo netta: contrastare le discriminazioni e garantire pienamente i diritti dei figli delle coppie omogenitoriali. I sindaci di sette grandi città d’Italia – Roma, Milano, Napoli, Torino, Firenze, Bologna, e Bari- non hanno intenzione di seguire la linea del Governo sulla faccenda dei figli di due mamme. In una nota, in cui chiedono un incontro urgente al premier Giorgia Meloni e al ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, annunciano che continueranno a riconoscere i matrimoni gay e a trascrivere i certificati di nascita costituiti all’estero con due mamme, ad esclusione di quelli riconducibili a una gestazione per altri che è vietata dalla legge.

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“IL RICONOSCIMENTO DEI FIGLI DELLE COPPIE GAY NON PUÒ PIÙ ATTENDERE”

A prendere posizione, in una nota congiunta, sono i sindaci di Roma Roberto Gualtieri, di Milano Beppe Sala, di Napoli Gaetano Manfredi, di Torino Stefano Lorusso, di Bologna Matteo Lepore, di Firenze Dario Nardella, di Bari Antonio Decaro. Che scrivono: “L’esperienza quotidiana delle amministrazioni locali dimostra che esistono domande di tutela alle quali non si riesce a dare adeguata risposta. La vita famigliare delle persone LGBT+ risulta, nell’assetto normativo attuale, non ancora compiutamente riconosciuta, generando disparità di trattamento nel quadro dell’Unione Europea. Per questo consideriamo fondamentale contrastare ogni discriminazione e garantire pienamente i diritti dei figli delle coppie omogenitoriali, e sentiamo forte la necessità di azioni comuni che vogliamo condividere con i Sindaci di ogni orientamento politico”. E ancora: “I principi costituzionali di uguaglianza e di tutela della dignità della persona devono guidare il Legislatore verso alcuni passi non più rinviabili quali: il riconoscimento anagrafico dei figli e delle figlie delle coppie omogenitoriali; il matrimonio egualitario con il conseguente accesso alle adozioni così come previsto per le coppie eterosessuali”.


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“CHIEDIAMO INCONTRO URGENTE A MELONI E PIANTEDOSI”

“Siamo pronti a discutere di questo con il Parlamento e con il Governo. Chiediamo quindi un incontro urgente con la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi. Nell’attesa di una legge, noi Sindaci ribadiamo la volontà di agire collettivamente nell’esclusivo interesse dei minori, procedendo alla trascrizione integrale dei certificati di nascita costituiti all’estero con due mamme, non riconducibili a una gestazione per altri, chiaramente esclusa dalla legge. Sulle trascrizioni riteniamo, infatti, che l’indirizzo della giurisprudenza sia già molto chiaro in Italia e in Europa”, aggiungono. “Nelle prossime ore il Sindaco di Milano Beppe Sala sarà Bruxelles dove rappresenterà le nostre posizioni. Saremo a Torino il 12 maggio per ribadire le nostre posizioni comuni”, concludono.

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PARTITO GAY: “MA I SINDACI DIMENTICANO I PAPÀ”

“Raccolgono il nostro appello di fare obiezione e trascrivere i certificati dei figli delle coppie LGBT+, ma decidono di escludere i papà gay i sindaci Roma, Milano, Napoli, Torino, Bologna, Firenze e Bari, superati da destra dal sindaco della Lega di Treviso che trascriverà tutti”. Lo dice Fabrizio Marrazzo, portavoce Partito Gay LGBT+, Solidale, Ambientalista, Liberale. “I sindaci hanno motivato la scelta di escludere i padri gay perché potrebbero ricorrere alla maternità surrogata – prosegue Marrazzo – Ricordiamo ai sette sindaci, che ogni anno nelle loro città trascrivono già oltre 200 certificati di figli provenienti da maternità surrogata, ma da coppie etero, peraltro provenienti da Paesi come la Russia e l’India, inibiti alle coppie gay e dove le donne sono vittime di un reale sfruttamento. Quindi, tale scelta ha il solo effetto di discriminare i figli di papà gay. Inoltre, ribadiamo che riconoscere i figli significa solo dare diritti ai minori, pertanto invitiamo i sette sindaci a ripensarci e trascrivere i figli senza fare alcuna discriminazione”, conclude il portavoce del Partito Gay.

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