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Lazio, Costarelli: “Domani riaperture con personale ridotto”

"Simo disorientati, ma vale la pena ricominciare anche se per pochi giorni"

Pubblicato:29-03-2021 15:43
Ultimo aggiornamento:29-03-2021 15:46

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ROMA – Domani la Regione Lazio passerà in zona arancione, consentendo quindi la riapertura per gli istituti del primo ciclo di istruzione, anche se per pochi giorni. Da sabato 3 aprile, infatti, tutta Italia sarà considerata zona rossa, fino al termine delle festività pasquali. Dal 7 aprile entrerà poi in vigore il nuovo Dpcm, che prevede la didattica in presenza per il primo ciclo, anche per le zone che vengono classificate come ‘rosse’.

“In questi giorni stiamo vivendo una fase di disorientamento, l’ennesima, nella quale la scuola sta cercando di garantire una risposta alle richieste che le vengono fatte- commenta all’agenzia di stampa Dire Cristina Costarelli, vicepresidente dell’Associazione nazionale presidi (Anp) del Lazio e dirigente del liceo romano ‘Newton’– Le scuole stanno facendo fatica ad organizzarsi. Molti docenti sono fuori Regione, altri sono coinvolti nella vaccinazione: si riaprirà con un personale ridotto”.

Una ripresa non facile da organizzare, dunque, ma che risultava necessaria perché “arrivare al 7 aprile a distanza avrebbe voluto dire stare un mese senza scuola”. Anche per pochi giorni, dunque, “valeva la pena riaprire, il ritorno alla didattica a distanza per i bambini è stato traumatico”. “Noi dobbiamo trovare un punto di equilibrio tra scuole e famiglie– aggiunge Cristina Costarelli- in questa fase non si può fare un discorso netto, o bianco o nero. Cerchiamo di capire le esigenze di tutti”.


Intanto, i dirigenti si sono concentrati anche per riorganizzare il rientro in presenza degli studenti delle superiori, che a partire dal 7 aprile potranno rientrare in classe nelle zone arancioni e gialle, con una percentuale che varia dal 50 al 75%. “Sappiamo che la scuola purtroppo dovrà ancora convivere con il Covid- aggiunge– ma l’importante è garantire la presenza degli alunni. Per questo siamo contenti del fatto che nelle zone rosse ora il governo abbia scelto di fermare le altre attività e far aprire le scuole”. Intanto però il pensiero di docenti e dirigenti va già alla ripresa di settembre e al nuovo anno scolastico, che si spera possa essere tutto in presenza. “Confidiamo nei vaccini- aggiunge la vicepresidente di Anp Lazio- ma se resterà l’obbligo di un metro di distanza tra gli alunni, comunque sarà difficile riaprire al 100%. Se invece la distanza dovesse aumentare fino ai due metri, l’apertura sarebbe veramente a rischio”.

E sulle valutazioni in vista della fine dell’anno aggiunge: “gli elementi per valutare gli studenti ci sono. I docenti si sono organizzati sia in presenza che a distanza. Le bocciature sono ancora ammesse nella normativa generale, ma si terrà conto del fatto che è un anno particolare. Questo non vuol dire che passeranno tutti, ma ci sarà più attenzione per quello che i ragazzi hanno vissuto”.

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