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A Bologna torna il Tattoo expo, arrivano le superstar da tutto il mondo

Appuntamento dal 6 all'8 aprile all'Unipol arena di Casalecchio di Reno: ci saranno anche tre guest star

Pubblicato:29-03-2018 18:43
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 12:42
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BOLOGNA – Corpi affrescati, stili e influenze da tutto il mondo, tradizione e innovazione. A Bologna torna la convention internazionale di tatuaggio “Tattoo expo“, dal 6 all’8 aprile all’Unipol arena di Casalecchio di Reno.

Nata negli anni ’90 e ripresa in questi ultimi tre anni, la kermesse è organizzata da Genziana Cocco e Marco Leoni, storici tatuatori bolognesi, che ieri hanno illustrato le novità dell’edizione 2018. “Bologna è stata la mamma dei tatuaggi” racconta Genziana, ricordando gli esordi della fiera a inizio anni ’90.

“Ai tempi il tatuaggio era una cosa di nicchia, la gente si tatuava perchè gli piaceva, non perchè era moda” spiega con una punta di nostalgia. Così adesso, l’obiettivo non è “avere più successo delle scorse edizioni” ma valorizzare la parte autentica dell’arte del tattoo. Non a caso alcuni tra gli ospiti sono vere e proprie istituzioni provenienti da tutto il mondo. Veri e propri artisti internazionali dell’inchiostro che saranno presenti grazie alla rete creata dai due organizzatori nel corso di una carriera giramondo, tra Brasile, Asia e Magadascar.


In giuria alla convention ci saranno anche tre guest-star, definiti dagli addetti ai lavori “i padri fondatori del tatuaggio moderno in Occidente“, mai visti in Italia insieme: lo svizzero Filip Leu, specializzato in tatuaggio giapponese; l’inglese Luke Atkinson, maestro della tecnica “Neo-Japanese”, ovvero l’uso di aghi di diversa dimensione che permette di tatuare su larga scala. Infine, il francese Tin-Tin che nel suo studio parigino ha tatuato personaggi come John Galliano, Jean-Paul Gaultier e il designer Philippe Starck.

Qualità artistica, esperienza e artigianalità quindi, ma anche la, spesso sottovalutata, capacità di durare nel tempo del tatuaggio. In questo senso quest’anno è stato introdotto il contest “best old tattoo“, che premia il miglior tatuaggio realizzato da almeno 10 anni.

Un’altra novità della convention sarà l’aspetto ‘social’, per cui i migliori tatuaggi verranno votati in tempo reale, con una sorta di “sfilata online“, postando in diretta live le immagini dei lavori, per permettere “a chi lavora fino alle 10 di sera su un pezzo incredibile e rischia di non essere visto solo perchè l’evento sul palco inizia prima”.

Tra gli stand, invece, sarà possibile incontrare i migliori tatuatori al mondo: “310 espositori-tatuatori, più tutti gli stand collaterali di venditori e manifestazioni temporanee” prosegue Genziana.

Difficile ormai sperare di riuscire a farsi tatuare da uno di loro, se non ci si è prenotati: i posti sono praticamente “tutti esauriti“, spiega Marco Leoni. Tra questi ci saranno Arjan Pi Bangkating, monaco buddista thailandese che ha cominciato a tatuare a 21 anni, realizzando solo tatuaggi sacri, i Sakyant, cioè disegni che curano, proteggono, rafforzano l’anima; la tatuatrice brasiliana Monique Peres, enfant prodige della macchinetta, che ha iniziato a tatuare a 12 anni e con il suo stile neo-traditional ha conquistato le giurie delle migliori convention mondiali; e ancora Jo Arancibia, dal Cile, Ichibay dal Giappone, Jenna Kerr dall’Inghilterra, Jondix dalla Spagna.

I tatuatori bolognesi saranno invece 22 appartenenti a 14 studi cittadini. Una fotografia che conferma come l’Emilia – Romagna sia una delle regioni in Italia con il maggior numero di tatuati.








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