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Sanità, alla Cna seminario sui nuovi Lea. Faraone: “Strumento di civiltà”

L’introduzione dei L.E.A. raccoglie le sfide per una sanità moderna e tenta di rendere reale l’integrazione sociosanitaria e la presa in carico dei pazienti a seconda dei loro bisogni

Pubblicato:29-03-2017 10:37
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 11:03

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L’introduzione dei L.E.A., i Livelli Essenziali di Assistenza, raccoglie parte di queste sfide e tenta di rendere reale l’integrazione sociosanitaria e la presa in carico dei pazienti a seconda dei loro bisogni, il grado di non autosufficienza e la domanda sanitaria e di assistenza che cresce man mano con l’etàROMA – Il Servizio Sanitario Nazionale italiano continua ad essere uno dei migliori in Europa e nel mondo. Tuttavia le sfide del mondo moderno, la digitalizzazione, i costi, l’invecchiamento progressivo e costante della popolazione, chiamano il Servizio Sanitario Nazionale a nuove sfide. L’introduzione dei L.E.A., i Livelli Essenziali di Assistenza, raccoglie parte di queste sfide e tenta di rendere reale l’integrazione sociosanitaria e la presa in carico dei pazienti a seconda dei loro bisogni, il grado di non autosufficienza e la domanda sanitaria e di assistenza che cresce man mano con l’età. Per affrontare al mglio questa novità del sistema sanitario italiano, la CNA – Confederazione nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa, ha organizzato questa mattina a Roma il seminario ‘Livelli essenziali di assistenza’.



FARAONE: NUOVI LEA STRUMENTO CIVILTÀ E DEMOCRAZIA

“Avevamo cercato di riformare la sanita’ con la riforma, appunto, del titolo V della Costituzione. Ma questo non ci e’ riuscito. Cosi’, in un Paese in cui la sanita’ continua ad essere parcellizzata per regioni, i nuovi Lea rappresentano uno strumento di civilta’ e democrazia perche’ cercano di costruire un livello di assistenza minimo per tutti, al di la’ delle differenze territoriali”. Cosi’ il sottosegretario alla Salute, Davide Faraone (nel video), intervistato dall’agenzia Dire in occasione del seminario ‘Livelli essenziali di assistenza’ organizzato oggi a Roma dal Cupla – Comitato unitario pensionati lavoro autonomo.

“Cosa cambiera’ per gli anziani con i nuovi Lea? Aggiorneremo le tariffe per le prestazioni rispetto ad alcuni interventi- risponde Faraone- ma il fatto straordinario e’ soprattutto che finalmente i nuovi Lea si aggiorneranno di anno in anno e non capitera’ piu’ che per decenni i Lea rimangano legati a una societa’ che non c’e’ piu’. Siamo quindi intervenuti su alcune malattie, sui vaccini e su tante altre questioni- conclude il sottosegretario- che riguardano anche gli anziani e non solo”.




PALLANTI (CUPLA): ECCO NOVITÀ LEA PER SERVIZI AD ANZIANI

“Il Cupla e’ un coordinamento che cerca di tutelare le necessita’ e i diritti delle persone anziane, in modo particolare i pensionati del lavoro autonomo. Abbiamo ritenuto di fare questo convegno con gli stesori dei Livelli essenziali di assistenza per capire bene quali sono le novita’ sull’assistenza sanitaria cui andranno incontro nel prossimo futuro non solo i nostri pensionati, ma tutti i cittadini”. Cosi’ il coordinatore nazionale del Cupla – Comitato unitario pensionati lavoro autonomo, Giancarlo Pallanti (nel video), intervistato dall’agenzia Dire in occasione del seminario ‘Livelli essenziali di assistenza’ organizzato oggi a Roma presso l’auditorium della Cna (Confederazione nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa).

“Noi vogliamo assistere i nostri pensionati- prosegue Pallanti- e per ora come coordinamento tuteliamo piu’ di 2 milioni e mezzo di associati, mentre arriviamo a quasi cinque con i familiari. Una miriade di persone, questa, che ha sempre piu’ necessita’ di assistenza sanitaria visto che si allunga sempre di piu’ il periodo di attesa della vita, che non da tutti pero’ e’ vissuta in buona salute”.

Secondo il coordinatore nazionale del Cupla, quindi, non bisogna mai lasciare “spazi vuoti nell’assistenza, anche se purtroppo ancora oggi, nel nostro territorio nazionale, puo’ capitare che un paziente, finita l’ospedalizzazione, venga abbandonato a se stesso e non venga preso in cura da una rete sociale”. Per questo, secondo Pallanti, bisogna capire “quanto i nuovi Lea costeranno ai cittadini, considerata anche la crisi economica, e se potranno esserci prestazioni sanitarie adeguate a costi adeguati, oppure se le cose si aggraveranno. Noi questo non lo vogliamo e cercheremo di combatterlo in tutti i modi”.

Ma cosa chiedono i pensionati al Servizio sanitario nazionale, sono soddisfatti? “Nel Servizio sanitario nazionale c’e’ una distribuzione dei servizi a macchia di leopardo- risponde Pallanti- ci sono infatti regioni dove la sanita’ funziona e altre no. Ecco, i nostri pensionati chiedono e contano di poter arrivare ad un livello di assistenza uguale per tutti”. Per ora modifiche al Ssn sono state apportate, sono stati chiusi “molti piccoli presidi ospedalieri- sottolinea- ma non sono state predisposte altre strutture, quindi spesso si fa ricorso ai pronto soccorso che si intasano. Vorremmo allora altre Case della salute, per evitare che il cittadino sia costretto a sobbarcarsi per chilometri e chilometri per raggiungere il piu’ vicino presidio ospedaliero”.

Quale appello rivolgete al ministro della Salute, Beatrice Lorenzin? “Abbiamo rivolto diversi appelli al ministro- risponde ancora Pallanti- perche’ si affrontasse il problema della sanita’ sempre con piu’ intensita’ e attenzione. Noi ora saremo severi guardiani e monitoreremo i Lea per capire se e’ solo una questione di enunciazione o se davvero si andranno ad applicare sul territorio cosi’ come e’ previsto. Speriamo infine che sempre di piu’, anche le Regioni con difficolta’ economiche e di costi, si approprino dei Livelli essenziali di assistenza per poter dare assistenza ai cittadini- conclude il coordinatore del Cupla- non solo anziani, ma anche giovani”.



CARNEVALI (PD): ORA SFIDA NUOVI LEA È LORO APPLICAZIONE

“Finalmente dopo un’attesa di 15 anni abbiamo un aggiornamento dei nuovi Livelli essenziali di assistenza, con uno strumento dinamico che non ci consentira’ piu’ di dover attendere tempi e anni cosi’ lunghi. E questo e’ particolarmente importante, perche’ le innovazioni tecnologiche della ricerca sono talmente veloci che non possiamo rimanere con strumenti che si aggiornano invece dopo 15/17 anni”. Risponde cosi’ la deputata del Pd, Elena Carnevali (nel video), interpellata dall’agenzia Dire sui nuovi Livelli essenziali di assistenza in occasione del seminario ‘Livelli essenziali di assistenza’ organizzato oggi a Roma dal Cupla – Comitato unitario pensionati lavoro autonomo. “Con i nuovi Lea- prosegue- e’ stato raggiunto un grande traguardo, ma ci sono ancora alcune sfide, come innanzitutto la loro applicazione”.

Secondo Carnevali, tale applicazione e’ possibile attraverso “gli accordi Stato-Regioni- spiega- e la verifica delle condizioni di compatibilita’ economiche, anche se voglio ricordare che noi abbiamo incrementato soprattutto le disponibilita’ finanziarie sul fondo sanitario nazionale”. La seconda cosa da fare, sempre per l’applicazione dei Lea, e’ “rafforzare l’asse dell’integrazione socio-sanitaria- aggiunge- e questo e’ dovuto da un lato all’accorciamento dei tempi di degenza e dal fatto che molto si puo’ risparmiare con quel diritto alla salute che puo’ essere garantito a domicilio”.

Infine, per la deputata del Pd e’ necessario fare una verifica “anche degli impegni contenuti nell’accordo della Conferenza Stato-Regioni, quindi sull’impatto che potra’ avere il day listing che e’ stato messo come impegno, oltre a quello relativo all’introduzione dei nuovi ticket. Voglio pero’ ricordare a tutti che non stiamo risparmiando risorse, che invece entrano nel circuito delle disponibilita’ sanitarie per aumentare le prestazioni- conclude Carnevali- quindi il diritto di accesso alle cure di prestazioni che prima erano escluse”.

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