

“L’esperienza- prosegue Emiliano- mi dice che quando si deve dominare una complessità, fatta di una miriade di casi a sé stanti ma riconducibili all’ampio tema del contrasto alla povertà, non esiste altro mezzo che tenga insieme le strategie, se non il coordinamento delle azioni. Ed è proprio quello che abbiamo pensato di fare con ReD, mettere a sistema una serie di azioni finora frastagliate, frammentate e senza una programmazione, almeno di medio periodo, portandole a sistema, coordinandole in una misura universalistica, destinata a migliaia di pugliesi che fanno i conti con la povertà tutti i giorni”.
“Una misura non assistenzialista – ha scritto ancora il presidente – che prevede una indennità economica per tutte le persone che si trovano sotto la soglia dei 3000 euro ISEE annui, in cambio di formazione professionale orientata alla acquisizione di nuove competenze, e di attività o prestazioni utili alla collettività. ReD è un patto sociale personalizzato che coinvolge tutto il nucleo familiare nel reinserimento sociale e lavorativo, coordinando tutti i servizi regionali, dal Welfare alle politiche attive del lavoro, abitative, formative, culturali, della salute”.
“ReD è una grande sfida per tutti, Regione e Comuni – ha concluso Emiliano – per lavorare insieme ad una più forte e innovativa infrastrutturazione di Welfare e dare risposte più efficienti; è nostro dovere infatti, sostenere e affiancare i Comuni anche nella lotta alla povertà e al disagio sociale. In vista dell’approvazione del Regolamento attuativo a cui stiamo lavorando, vogliamo dedicare ai Sindaci e agli amministratori da loro delegati, un primo momento di confronto sull’attivazione del ReD, sulle forme di coinvolgimento e animazione nei territori e di coordinamento della misura con i Comuni della Puglia”.
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