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Rossi: “Il G7 in Sicilia, ma ora Renzi ha debito con noi..”

FIRENZE - "C'è una notizia che acquista una certa consistenza

Pubblicato:29-03-2016 13:23
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 22:28

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Le-Regioni-non-sono-più-adeguate-lo-dice-il-presidente-della-Regione-Toscana-Enrico-RossiFIRENZE – “C’è una notizia che acquista una certa consistenza di ufficialità, dopo che pure l’avevamo saputa, ed è che il vertice G7 non si terrà a Firenze, in Toscana. Si sposta in Sicilia: condivido la decisione del premier, mi pare che sia una decisione motivata dalla necessità di tener viva l’attenzione dell’opinione pubblica mondiale e dei grandi del mondo su una vicenda che è cruciale come quella delle migrazioni e dei profughi e che naturalmente interessa i nostri confini, il primo il nostro confine meridionale, il canale di Sicilia”. Lo ha detto il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi parlando coi giornalisti a margine di una conferenza stampa, sul vertice riservato a palazzo Vecchio, dello scorso 5 marzo, fra il sindaco di Firenze, Dario Nardella e il premier, Matteo Renzi sulle grandi opere cittadine.

Un incontro dal quale è emersa l’ufficialità della notizia che il vertice dei grandi del mondo non si terrà più in Toscana, ma in Sicilia. “E tutto questo in un solco di coerenza da parte del presidente Renzi che ha sempre tenuto un orientamento basato sulle idee costituzionali di accoglienza, di umanità- ha aggiunto- si capisce questa scelta, la intendo così. Per il resto non mi sembra che possano essere motivi il fatto che non ci sia ancora la pista, perché mi pare che nel 1995 o 1996 si tenne un vertice G6, che fu svolto, atterrando regolarmente a Pisa o con aerei di dimensione più piccola a Firenze. Pertanto, questa non è la ragione”.

Nei giorni scorsi, in effetti, è stata l’ad di Toscana Aeroporti, Gina Giani a confermare che ormai è realistico immaginare l’ultimazione della nuova pista da 2,4 chilometri a Peretola (Firenze), non prima del 2018. Troppo tardi per il G7, che l’Italia ospiterà il prossimo anno. Della scelta di rinunciare a Firenze, “me ne assumo la quota parte della mia responsabilità, per quello che serve, però faccio anche presente, peccato perché la Toscana e Firenze perdono un’occasione importante di business, di promozione, di economia– ha ammesso- mi pare che fra le tante notizie che sono circolate quella con una certa consistenza e che merita di essere commentata. Naturalmente il presidente del Consiglio sa di avere un debito nei confronti di Firenze e della Toscana e sono certo che saprà essere presente quando ci sarà bisogno”.


di Carlandrea Poli, giornalista

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