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VENEZIA – “Le esercitazioni militari sulle Grave di Ciano sono un caso politico e ambientale. I cittadini non ne possono più del volo radente degli elicotteri sulle abitazioni di giorno e sera. Immaginate cosa possa significare vivere e lavorare avvolti dal rumore assordante di elicotteri militari che causa anche vibrazioni. Alcuni amministratori locali si sono rivolti alla Base Militare di Aviano Usaf chiedendo di fermare, o quantomeno di limitare queste esercitazioni. L’unico riscontro è stata un’ammissione del fatto, ma nessun cenno a possibili riduzioni”. Lo dichiarano i consiglieri regionali veneti Andrea Zanoni e Renzo Masolo di Europa Verde.
“Vale la pena ricordare- aggiungono- che l’area è di altissimo valore ambientale facendo parte della Rete Natura 2000, istituita a livello europeo per proteggere fauna e flora ai sensi delle direttive Ue ‘Uccelli’ e ‘Habitat’; perciò, anche la fauna selvatica va tutelata dalle interferenze e dal forte disturbo alla pari degli esseri umani. È necessario fermare gli addestramenti di questo tipo da parte dell’aeronautica militare americana”. Alcuni amministratori locali chiedono aiuto nel gestire la situazione anche perchè in ballo ci sono accordi militari tra Paesi e dunque rapporti internazionali. “Tuttavia, è necessario che anche la Regione Veneto non rimanga silente e dimostri di avere a cuore le istanze di tutti questi cittadini e il rispetto delle norme europee sulla tutela dell’ambiente”. Per questo, i due consiglieri hanno presentato un’interrogazione per chiedere alla giunta Zaia se è stata effettuata la procedura di Valutazione di incidenza ambientale per le esercitazioni militari con elicotteri della base di Aviano sul sito ‘Grave del Piave di Ciano’.
Per i Verdi del Veneto da capire sono anche le misure adottate o da adottare “per tutelare i residenti e la fauna selvatica” dal sorvolo degli elicottori militari. Infatti, “è da anni che queste esercitazioni vanno avanti e recentemente molti residenti mi hanno mandato delle foto addirittura di atterraggi degli elicotteri e di scene dove si vedono gli uccelli selvatici scappare terrorizzati. Ciò va contro le direttive comunitarie, perciò, la regione deve farsi carico di farle rispettare. Queste esercitazioni devono finire”, concludono Zanoni e Masolo.
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