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Report della Commissione Affari Interni 28 gennaio

Pubblicato:29-01-2022 17:31
Ultimo aggiornamento:31-01-2022 17:31

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Nella seconda giornata di lavoro della Commissione consiliare permanente Affari Costituzionali e Istituzionali sono approvati gli ultimi due Progetti di legge all’ordine del giorno: il primo è il Pdl “Modifiche alla Legge 16 settembre 2011 n.139 – Norma di procedura in materia di astensione, ricusazione dei Magistrati”, presentato dalla Segreteria di Stato per la Giustizia

ottiene 11 voti favorevoli, 0 contrari e 5 astensioni. E’ nominato relatore unico del progetto di legge Alberto Giordano Spagni Reffi (Rete).
Il secondo Pdl approvato è “
Disposizioni in materia di Collegi Sindacali e/o Revisori di nomina del Consiglio Grande e Generale”, presentato dalla Segreteria di Stato per il Territorio, l’Ambiente e l’Agricoltura, con 11 voti a favore e 5 contrari. Sono indicati relatore di maggioranza Alessandro Scarano (Pdcs) e relatore di minoranza Guerrino Zanotti (Libera).

Di seguito un estratto degli interventi odierni.


COMMA 3. Esame in sede referente del progetto di legge “Modifiche alla Legge 16 settembre 2011 n.139 – Norma di procedura in materia di astensione, ricusazione dei Magistrati” (presentato dalla Segreteria di Stato per la Giustizia)

Segretario di Stato alla Giustizia Massimo Andrea Ugolini

Un progetto di legge per rendere più agile e garantire le procedure nell’attuazione del principio dell’economia processuale. Al contempo affronta alcuni nodi che risultavano un po’ carenti e non troppo chiari. Il progetto di legge interviene sull’astensione volontaria da parte del magistrato. Senza andare direttamente al giudice per i rimedi straordinari civili e penali si fa un atto volontario da parte del magistrato al magistrato dirigente il quale, se ritiene fondate le motivazioni del magistrato, può accettare direttamente la richiesta di astensione senza dover andare dal giudice per i rimedi straordinari civili e penali. E’ un elemento di maggiore speditezza. Diamo così maggiore velocità ai fascicoli pendenti. Al tempo stesso vengono maggiormente dettagliati tutti gli aspetti delle tempistiche quindi dei giorni previsti per poter richiedere l’astensione. Per tutto quello che riguarda la ricusazione delle parti del procedimento invece il rito rimane invariato con la differenza che vengono inserite delle tempistiche molto dettagliate. E’ quindi un progetto di legge che va ad accelerare tanti fascicoli che molto spesso rimangono fermi a causa di queste richieste di astensione/ricusazione.

Giuseppe Maria Morganti (Libera)

Il nostro gruppo vede con favore questo progetto di legge perché chiarisce alcuni aspetti ad oggi nebulosi. Il progetto di legge non ci vede sostanzialmente contrari. L’unica preoccupazione è il fatto che al magistrato dirigente vengono assegnate funzioni che sfociano quasi nel campo della decisione. Al di là di questo piccolo neo esprimiamo un parere positivo.

Alessandro Cardelli (Pdcs)

La preoccupazione di Morganti la condivido ma vorrei far capire la ratio di questo progetto di legge che è quella di cercare di velocizzare le procedure. In Italia non esiste un giudice ad hoc per le astensioni come a San Marino. La decisione di attribuire questa facoltà al magistrato dirigente va nel solco di rendere maggiormente veloce e spedito il procedimento a prescindere dal tipo di giurisdizione. Viene attribuito un potere che non pregiudica in alcun modo le parti perché se le parti ritengono che il magistrato sia da sottoporre a ricusazione possono esperire gli strumenti del caso.

Segretario di Stato alla Giustizia Massimo Andrea Ugolini

Questo progetto di legge mira a far sì che tutto possa essere più spedito. Quando un magistrato di sua spontanea volontà avanza istanza di astensione è plausibile che possano essere motivazione fondate. Invece del giudice per i rimedi straordinari che ha tempistiche più lunghe è previsto la decisione del magistrato dirigente.

Nicola Renzi (Repubblica Futura)

Vengono sostanzialmente traslate alcune funzioni: dal giudice per i rimedi straordinari al dirigente del Tribunale. Vorrei capire: perché si è sentita questa esigenza? Lo snellimento? Questo lo capisco ma il fatto di aver messo quella competenza nelle facoltà del giudice per i rimedi straordinari aveva una ratio chiara ossia il giudice per i rimedi straordinari è colui che decide sia sulle astensioni che sulle ricusazioni. Perché si vuole dare questa facoltà al dirigente del Tribunale che dovrebbe essere un coordinatore del lavoro dei magistrati? E’ difficile che possa decidere dunque sul merito di un’astensione. Il vantaggio della maggiore speditezza non compensa il fatto che vengono attribuite funzioni al dirigente del Tribunale che non dovrebbe avere.

Esame dell’articolato. Giuseppe Maria Morganti (Libera) annuncia il voto di astensione del suo gruppo ed anche Maria Katia Savoretti (Repubblica Futura) annuncia il voto di astensione del suo gruppo. Il progetto di legge è approvato con 11 voti favorevoli, 0 contrari e 5 astensioni. Nominato come unico relatore del progetto di legge Alberto Giordano Spagni Reffi (Rete)

COMMA 4. Esame in sede referente del progetto di legge “Disposizioni in materia di Collegi Sindacali e/o Revisori di nomina del Consiglio Grande e Generale” (presentato dalla Segreteria di Stato per il Territorio, l’Ambiente e l’Agricoltura)

Segretario di Stato al Territorio Stefano Canti

Questo progetto di legge è relativo alle disposizioni dei collegi sindacali e/o revisori di nomina del Consiglio Grande e Generale. Il provvedimento si rende necessario per andare a chiarire la norma che è già in essere. Nel momento in cui il Consiglio Grande e Generale provvede a nominare i sindaci e i revisori delle aziende autonome di Stato, che sia per i lavori pubblici che sia quella della navigazione marittima, la segreteria istituzionale, effettuata la nomina da parte delle componenti politiche, provvede a fare le opportune verifiche se ci sono i requisiti o meno richiesti rispetto alla nomina avanzata. Uno dei requisiti era quello per legge di essere iscritti almeno nelle liste dei sindaci revisori oppure nell’Albo rispettivo professionale. Si è verificato che, nell’ambito dei sindaci revisori delle aziende autonome di Stato per i lavori pubblici e quello per la navigazione marittima, un sindaco revisore ha perso in sostanza i requisiti perché ha cessato l’attività professionale, ha cancellato dall’Ordine il rispettivo titolo abilitativo professionale e di conseguenza ha perso uno dei requisiti richiesti perché uno dei requisiti per poter praticare quel tipo di attività, come dicevo prima è il fatto di essere almeno iscritti nel collegio dei sindaci revisori. Venuto meno anche questo tipo di requisito dovrebbe essere in teoria normale che un rappresentante rassegni le dimissioni e venga meno a quel ruolo. Ecco noi con questo progetto di legge andiamo a definire meglio quello che è previsto per legge e quindi a chiarire questo aspetto. Il Governo presenterà anche delle proposte di emendamento per cercare poi, in maniera più allargata, di apportare dei correttivi ai decreti delegati attuativi relativi alle misure applicative per la riduzione della spesa degli enti per il settore pubblico allargato e degli enti o delle società a partecipazione statale e mi riferisco in particolare al decreto delegato 31 marzo 2014 numero 47 che in sostanza andava a definire anche i gettoni di presenza sia dei membri del cda che dei sindaci revisori. Questo perché abbiamo visto che essendo un ruolo fondamentale che richiede la fattiva presenza nell’ambito di questa attività i gettoni di presenza sono molto sottodimensionati. E’sempre più difficile trovare figure professionali in grado di ricoprire quel ruolo. E’ stata prevista una delega per modificare il prospetto allegato al decreto per cercare di reclutare più figure professionali.

Guerrino Zanotti (Libera)

E’ anomalo che sia il segretario Canti a presentare questo progetto di legge ma è stato il segretario Canti a lavorare a questo progetto di legge perché è stato creato un pasticcio all’interno del collegio dei sindaci revisori dell’Azienda dei lavori pubblici. Questo progetto di legge sana una situazione anomala con l’estromissione di un membro del collegio sindacale. Possiamo dire che il progetto di legge ha un nome e un cognome. Siamo qui a discutere di un progetto di legge che nella sostanza non dà nessuna risposta ad eventuali problemi di applicazione della norma e dunque il nostro gruppo non può che essere contrario ad un progetto di legge parziale che tenta di mettere una toppa ad un episodio nel quale la Segreteria di Stato e il cda dell’Azienda dei lavori pubblici hanno tenuto un comportamento non in linea con gli orientamenti dell’Avvocatura dello Stato su questa materia. L’emendamento che rimanda al Congresso di Stato la predisposizione di un decreto che va a normare tutta la materia depotenzia questo progetto di legge. Per questo noi siamo per rimandare tutto al decreto delegato del Congresso di Stato così da poter ragionare sull’intera materia e su un testo più completo che non ha un nome e cognome. Ed è per questo che presentiamo un emendamento totalmente abrogativo dell’articolo 1. Chiediamo di rimandare il tutto ad una discussione più organica e completa.

Nicola Renzi (Repubblica Futura)

Quando si parla di emolumenti di chi va nei cda o nei collegi revisori di aziende molto importanti come quella dei Lavori pubblici o dei Servizi non si può pensare che una persona faccia il presidente di un’azienda per 500 o 1.000 euro al mese. Un’azienda di Stato per l’energia o un’azienda di Stato per i lavori pubblici gestisce appalti importanti e realtà molto complicate quindi non si può pensare di risolvere la situazione con 1.000 euro al mese. Noi dovremmo scegliere le persone migliori e pagarle di conseguenza. Sono d’accordo poi con il consigliere Zanotti ossia che questa legge ha un nome e un cognome. Non è una legge che facciamo in senso generale ma ha un nome e cognome.

Alessandro Cardelli (Pdcs)

Ci sono dei principi che devono valere per tutti a prescindere dal fatto che una persona possa essere o meno vicina ad una determinata area politica. Faccio un esempio. Se un consigliere del Consiglio Grande e Generale perde i requisiti per ricoprire il ruolo la legge prevede automaticamente la decadenza. E la stessa cosa vale per ogni organo collegiale. Come può una persona continuare a ricoprire un incarico senza avere i requisiti? La norma di oggi non è una legge contro nessuno ma sancisce un principio corretto. Nel caso in cui un soggetto perda i requisiti questa persona non può più ricoprire incarichi all’interno di un collegio sindacale

Marica Montemaggi (Libera)

Il progetto di legge è stato depositato il 16 agosto nel mezzo di uno scambio di note nel collegio sindacale e nel consiglio d’amministrazione dell’Azienda. E’ la risposta di forza ad una problematica che era scoppiata ed alla quale non si sapeva dare una soluzione se non chiudere cercando di dare una precisa indicazione. E’ palese che questo progetto sia un atto politico. Certamente ci sono principi generali sui quali possiamo essere d’accordo ma la modalità e la metodica è di vecchio stampo. Noi continuiamo a vedere interventi spot che vanno a mettere delle pezze.

Mirko Dolcini (Domani-Motus Liberi)

Mi concentro sul testo della legge. Quando sono previsti dei requisiti per ricoprire determinati incarichi non vengono previsti a caso ma perché sono garanzia di competenza, professionalità e copertura assicurativa. Di conseguenza il testo dell’articolato è ineccepibile. Il mio è un giudizio assolutamente positivo.

Gian Nicola Berti (Noi per la Repubblica)

A mio avviso si tratta di un progetto di legge molto logico. Mi spiace di assistere a questa deriva che va a somatizzare una norma, che dovrebbe essere riconosciuta da tutti come necessaria per tutelare gli interessi dello Stato e dei cittadini, riconducendola ad una anomalia. Viene citata una persona competente che ha fatto una scelta di vita ossia quella di non appartenere più a una categoria professionale.

Alessandro Scarano (Pdcs)

L’intento di questo articolo è di fare in modo che i principi previsti dalla normativa sulle società vengano traslati su enti e aziende a partecipazione pubblica perchè le nostre aziende hanno dei ruoli importanti per la Repubblica di San Marino. Credo sia giusto un adeguamento dei compensi dei membri del cda e dei collegi sindacali perché a ricoprire questi ruoli vanno dei professionisti e per avere delle buone professionalità occorre retribuirle adeguatamente.

Maria Katia Savoretti (Repubblica Futura)

Non vogliamo creare ostacoli alla gestione della cosa pubblica anzi se possiamo colmare lacune che fino ad oggi ci sono state ben venga. Ma sappiamo bene quali vicende si sono succedute che hanno un nome e cognome perché hanno coinvolto una determinata persona. Posso comprendere che la maggioranza difenda questo progetto di legge ma noi non possiamo che esprimere contrarietà ad un provvedimento presentato così.

Segretario di Stato al Territorio Stefano Canti

Tutti hanno evidenziato come occorra intervenire a livello normativo ogni qual volta si verifichino delle lacune. Quando si riscontrano carenze a livello normativo, perché magari ci sono leggi datate, occorre intervenire. Nel momento in cui si riscontrano carenze siamo tutti chiamati ad aggiornare la norma per sistemare queste carenze. Da una parte si condividono questi principi ma dall’altra alcuni consiglieri fanno una polemica strumentale cercando di metterla su un piano personale. Non è una questione personale. In virtù del ruolo che il sindaco o il revisore vanno a ricoprire devono essere messi nelle condizioni di ricoprirlo al meglio con criteri che la politica ha il dovere di rendere chiari qualora non lo fossero. Cerchiamo di tenere il dibattito a livello istituzionale evidenziando se la norma è corretta o meno.

Esame dell’articolato. All’Articolo 1 viene presentato un emendamento abrogativo di Libera. L’emendamento è respinto con 11 voti contrari e 4 favorevoli. Approvato l’emendamento aggiuntivo del Governo che assegna una delega per arrivare ad un decreto delegato che modifichi il decreto 47 del 2014 che stabilisce i compensi dei sindaci revisori e dei cda.

Il progetto di legge viene messo in votazione: favorevoli 11, contrari 5. Il progetto di legge è approvato. Relatore di maggioranza Alessandro Scarano (Pdcs), Relatore di minoranza Guerrino Zanotti (Libera)

Intervento del Segretario di Stato all’Istruzione Andrea Belluzzi sulla questione sollevata dalla legge di iniziativa popolare che riguarda una modifica alle graduatorie per l’insegnamento.

Auspico di poter aver un comma nella prossima commissione per illustrare lo status della scuola e tutto quello che ha comportato la gestione pandemia anche in vista della ripresa del prossimo anno. scolastico. Con riferimento al tema della legge di iniziativa popolare c’è una commissione che doveva redigere una relazione in conseguenza della quale valutare come procedere. La commissione è presieduta dal dirigente del dipartimento Istruzione. La relazione è in ritardo per ragioni oggettive, la gestione della pandemia, ma è finita e sono pronto a farla inserire all’ordine del giorno della prossima seduta di questa commissione. Dovremo affrontare quello che si chiede con la legge di iniziativa popolare sulla modifica dei titoli per l’insegnamento ma anche altri aspetti.

Il presidente della commissione Pasquale Valentini (Pdcs)

Mi impegno a verificare in che modo organizzare una commissione sui temi sollevati dal Segretario Belluzzi. Va poi affrontato tutto il problema del disagio che il covid ha generato nei ragazzi. Se ila seduta del Consiglio Grande Generale si terrà negli ultimi giorni di febbraio è possibile valutare di prevedere prima, una commissione che dia spazio ai temi della scuola.

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