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Zingaretti esulta: il Lazio esce dal commissariamento della sanità

Il voto della conferenza Stato-Regioni mette fine al commissariamento della sanità durato 11 anni

Pubblicato:29-01-2020 14:45
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 16:55
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ROMA – Dopo undici anni, la Regione Lazio compie l’ultimo passo per uscire dal commissariamento della sanità. Il via libera definitivo è arrivato oggi durante la Conferenza Stato-Regioni convocata dal ministro per gli Affari regionali, Francesco Boccia.

L’organismo ha espresso parere favorevole alla delibera approvata dalla Giunta regionale lo scorso 21 gennaio, che recepisce il ‘Piano di riorganizzazione, riqualificazione e sviluppo del Servizio sanitario regionale 2019-2021’.

L’ultimo tavolo di verifica interministeriale aveva valutato e confermato un utile per il 2018 dei conti della sanità del Lazio di oltre 6 milioni, e un tendenziale per il 2019 che andrà oltre i 50 milioni di euro. Inoltre il tavolo aveva certificato un aumento sulla griglia dei Lea di circa 10 punti, che collocano il Lazio tra i 180 e 190 punti.


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ZINGARETTI: USCITA COMMISSARIAMENTO LAZIO GRANDE RISULTATO PER PAESE

“Oggi è una bella giornata per il Lazio, che dopo oltre dieci anni esce dal commissariamento della sanità. Un grande risultato per il Paese, che vuol dire maggiori cure e un sistema sanitario pubblico che va bene”. Lo ha detto il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, al termine della Conferenza Stato-Regioni.

Il Lazio in due giorni ha fatto tre gol– ha spiegato Zingaretti- Ieri abbiamo saputo che nella nostra regione c’è il più alto numero di nuove imprese nel 2019, oggi abbiamo inaugurato a Frascati l’avvio del più importante centro di produzione nucleare di energia pulita d’Europa, e sempre oggi l’uscita dal commissariamento della sanità. Questo vuol dire che c’è un riformismo che cambia le cose. Ora siamo in una bella stagione di assunzioni per rafforzare la qualità degli operatori e anche di investimenti di centinaia di milioni di euro sulla infrastrutture sanitarie”.

Il governatore ha sottolineato che “vogliamo costruire un modello di difesa del diritto alla salute che unisce grandi strutture di eccellenza della sanità territoriale alla sanità domiciliare. Da oggi si volta pagina, ce l’abbiamo fatta”.

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