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A Bologna arriva ‘liquid lab’, la biblioteca digitale

Il prossimo autunno la biblioteca Roberto Ruffilli in vicolo Bolognetti 2, chiusa da tempo, si trasformerà nella sede distaccata di Salaborsa, con postazioni per lo smart working e stampanti 3D

Pubblicato:28-12-2020 14:38
Ultimo aggiornamento:28-12-2020 14:38
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BOLOGNA – Una biblioteca innovativa e digitale, con tanto di tablet e stampanti 3D e così tanto al passo con i tempi (accelerati dall’emergenza coronavirus) che avrà anche le postazioni per fare smart working, insonorizzate per fare telefonate senza disturbare gli altri. È quella che nascerà a Bologna il prossimo autunno, quando la biblioteca digitale Roberto Ruffilli in vicolo Bolognetti 2, chiusa da tempo, si trasformerà nel ‘Salaborsa liquid lab’ e sarà gestita dai bibliotecari del Comune.

IL COMUNE LANCIA UN AVVISO PUBBLICO PER RACCOGLIERE IDEE

Da oggi è aperto un avviso pubblico utile alla ricerca di idee per progettare i nuovi spazi di quella che diventerà la sede distaccata di Salaborsa, in piazza Nettuno. Anche se il Comune attende proposte, sono chiare le idee di Veronica Ceruti, che dall’1 gennaio sarà la nuova direttrice del circuito delle Biblioteche comunali sotto le Due Torri. “Postazioni insonorizzate per lo smartworking, tablet a disposizione degli utenti, stampanti in 3D, tecnologie come gaming, coding, robotica e fablab- elenca Ceruti- e poi un focus particolare sul fumetto e anche postazioni ‘mobili’ dei bibliotecari per un’accoglienza dei clienti più informale”. Il tutto, senza trascurare il catalogo dei libri ‘vecchio stile’ che chiaramente non mancherà. Lo “abbiamo chiamato ‘laboratorio liquido’ perché lo sarà sia a livello di fruizione degli spazi sia perché l’idea è quella di contaminare e ‘diffondersi’ anche in tutte le altre biblioteche del Comune”, continua Ceruti, precisando che la nuova biblioteca sarà sì gestita da dipendenti comunali, ma “parlerà” molto con le tante realtà che vivono quello spazio, dalle scuole all’associazione Nata per sciogliersi, che gestisce parte dello spazio.

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Il progetto complessivo, finanziato con i fondi del Ponmetro 14-20, prevede un primo bando per la progettazione degli spazi (31.000 euro al netto d’iva) e altre due procedure di gara, che saranno attivate a inizio marzo, per la fornitura degli allestimenti e delle strumentazioni informatiche e digitali (per un totale di 80.000 euro). Contestualmente, spiega il Comune, arriverà un bando per l’erogazione di 300.000 euro di contributi, rivolto a enti del Terzo settore, per la progettazione e realizzazione di attività per la nuova biblioteca e per tutte le altre biblioteche comunali. Sarà premiato il progetto che prevede strumenti, competenze, esperti e tutor che propongono “un approccio creativo al digitale e alla tecnologia creando percorsi originali e critici di pensiero e immaginazione”, spiega Ceruti.

LEPORE: “PRESTO SAREMO LA CAPITALE ITALIANA DEI BIG DATA”

“Vogliamo che le nostre biblioteche siano all’avanguardia– commenta Matteo Lepore, assessore alla Cultura del Comune di Bologna- le biblioteche di pubblica lettura sono gli avamposti sui vari territori in cui realizzare accoglienza, promozione e lettura dei diversi bisogni, tra questi anche l’accesso al digitale e comprensione della nuova dimensione aperta dall’intelligenza artificiale“. Nella città “che presto sarà capitale italiana dei Big Data, dobbiamo aspirare a promuovere la cultura digitale a tutte le età e verso tutta la popolazione”, conclude l’assessore.

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