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foto di Luigi & Iango
ROMA – Esce stanotte “Alaska Baby”, l’ottavo disco della carriera solista di Cesare Cremonini. Un disco che, già dal titolo, si preannuncia un vero e proprio viaggio esplorativo nella musica, per andare oltre i propri confini e creare nuove opere senza tempo. Dodici canzoni che compongono le tappe di un lungo viaggio, da Bologna all’Alaska attraverso l’America, grazie al quale è nato un album definito da Cesare “vitale e esplosivo come un disco d’esordio”.
Fin dalla sua title track, che apre il disco con una intro strumentale di fiati e timpani, l’album si presenta in un caleidoscopio di suoni e generi musicali diversi che si mischiano tra loro in modo divertito, sempre alla ricerca di un nuovo orizzonte, un nuovo confine da raggiungere, mai sazio di incontrare nuove strade per incitare l’ascoltatore al grande “gioco della musica”.
Reminiscenze brit pop, canzoni d’autore, Beatles e Beach Boys nei cori straripanti e armonizzati da Cesare, strofe influenzate dai groove ipnotici di Beck, chitarre “a la George Harrison” nei ritornelli, citazioni rap che vanno da Johnny Cash a Donald Trump, gli anni 70 italiani che diventano barocchi e straripanti di emotività, il pop contemporaneo asciutto e distinto, l’elettronica d’avanguardia utilizzata come sfondo di una musica strumentale, organica, vera.
E durante questo viaggio Cesare ha incontrato artisti straordinari, divenuti amici e collaboratori: oltre al già annunciato Mike Garson, pianista leggendario legato in modo indissolubile alla storia di David Bowie, con cui Cesare duetta in “Dark Room”, “Ragazze Facili” e “Acrobati”, la voce di Cremonini si fonde perfettamente (e per la prima volta) con quella Elisa in “Aurore boreali”, “un vero e proprio incontro di voci e anima, non solo un featuring”, come dice Cesare, che in “San Luca”, una preghiera nella quale abbraccia un’icona una voce leggendaria, quella di Luca Carboni. Ed infine in “Il mio cuore è già tuo”, in cui sperimenta nuove sonorità dal carattere deep house insieme ai Meduza.
Questa la tracklist di “Alaska Baby” di cui Cesare Cremonini è autore, ma anche produttore artistico insieme ad Alessandro De Crescenzo e Alessio Natalizia, (il trio che ha raggiunto il vertice anche le piattaforme digitali con “Ora che non ho più te”) e Alessandro Magnanini. Dal punto di vista autorale Cremonini è autore e co autore insieme a Davide Petrella, suo storico e fidato collaboratore, di canzoni dai testi cinematografici, poetici e provocatori, ritrovando la forza di una penna che lo ha reso uno degli artisti più influenti e prolifici della musica italiana.
Anche la copertina dell’album racconta un pezzo di questa storia: su uno sfondo bianco e minimale come la neve dell’Alaska, due sfere colorate si uniscono a formare un simbolo ispirato alla “Tomba Brion” dell’architetto e designer Carlo Scarpa, visualizzazione dell’incontro e dell’unione dei due opposti in un’unica anima. Le due sfere si fondono e i loro colori richiamano quelli delle aurore boreali, scelte come riferimento visivo da Cesare per donare al progetto un’identità che lo legasse fortemente al suo vissuto.
Con il disco arriva anche “Alaska Baby, il documentario”, un progetto audio video e musicale del tutto inedito nel panorama dell’intrattenimento italiano, di cui Cesare Cremonini è produttore e protagonista. Sarà prossimamente disponibile su Disney+. Il documentario, girato tra Bologna, l’America e l’Alaska, cattura i momenti segreti della nascita dell’album, il coraggio di fondersi in modo completo con l’opera che si sta inseguendo, la nascita di un progetto attraverso l’intreccio tra viaggio fisico e interiore, fino alla visione simbolica delle aurore boreali, dove Cesare conclude il suo incredibile viaggio umano e artistico.
Cesare Cremonini è un performer attesissimo dal pubblico italiano, come testimonia il mezzo milione di biglietti già venduti per il tour CremoniniLive25. Numeri da capogiro ed una vera e propria caccia al biglietto per un tour che sta facendo registrare sold out in ogni città. Oltre a quelli già annunciati hanno fatto registrare il tutto esaurito anche Lignano e la prima data di Roma (17 luglio).
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