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Pallonata di testa e danni cerebrali? In Scozia stop il giorno prima e dopo le partite per i professionisti

Uno studio del 2019 ha rilevato che gli ex calciatori professionisti hanno tre volte e mezzo più probabilità di soffrire di demenza e altre gravi malattie neurologiche

Pubblicato:28-11-2022 18:02
Ultimo aggiornamento:28-11-2022 18:04

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ROMA – Ai calciatori professionisti in Scozia sarà vietato colpire di testa il giorno prima e il giorno dopo le partite. Ai club scozzesi è stato anche consigliato di limitare i colpi di testa in allenamento a una sola sessione a settimana. Numerosi studi scientifici hanno ormai dimostrato i legami tra colpi ripetuti al pallone e danni cerebrali. Le linee guida della Scottish Football Association (SFA) arrivano dopo che uno studio aveva rivelato nel 2019 che gli ex calciatori professionisti hanno tre volte e mezzo più probabilità di soffrire di demenza e altre gravi malattie neurologiche. Introdotte oggi entreranno in vigore immediatamente. Nel 2020, la SFA ha aperto la strada nel vietare i colpi di testa ai bambini di età inferiore ai 12 anni, rendendo la Scozia il primo paese europeo a farlo. L’anno scorso, i club del calcio inglese hanno limitato i calciatori a 10 colpi di testa a settimana in allenamento. “Quello che già sappiamo sugli effetti sul cervello suggerisce che c’è un deterioramento della memoria misurabile che dura da 24 a 48 ore dopo una serie di colpi di testa e che le proteine correlate possono essere rilevate nei campioni di sangue per un breve periodo dopo i traumi”, ha detto il medico della SFA John MacLean. “L’obiettivo è ridurre qualsiasi potenziale effetto cumulativo riducendo l’esposizione complessiva durante l’allenamento”.

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