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Morti di Ischia: abusi edilizi e colpevoli politici, c’è la firma nel decreto approvato da M5S, Lega e FdI

L'editoriale del direttore dell'agenzia Dire Nico Perrone

Pubblicato:28-11-2022 17:32
Ultimo aggiornamento:28-11-2022 17:33

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ROMA – Oggi sono tutti indignati, a strapparsi le vesti di fronte ai morti di Ischia: famiglie intere, neonati e bambini, cittadini soffocati dal fango e schiacciati dai detriti a causa del maltempo. Ci sono delle responsabilità che adesso, ancora una volta, toccherà alla magistratura accertare. È vero, siamo di fronte a tanti abusi edilizi, molti risalenti a decenni, ma è altrettanto vero che in questo caso si possono individuare anche responsabilità politiche, visto che sono scritte nero su bianco negli atti parlamentari della Camera e del Senato. Perché il condono edilizio contenuto nel decreto legge su Genova è stato votato e approvato nel 2018 dalla maggioranza che sosteneva il Governo Conte I, M5S e Lega con l’appoggio in quel caso anche di Fratelli d’Italia che stava all’opposizione. Nello specifico, il provvedimento passò alla Camera con 284 sì (Lega, M5s e Fdi), 67 no (Pd e Leu), e 41 astenuti (Fi). Per chi vuole ripercorrere tutto il dibattito alla Camera può andare su questo link.

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Per quanto mi riguarda ho trovato nell’intervento di Roberto Morassut (Pd) parole chiare sullo scempio che la maggioranza del Governo Conte I stava compiendo, inserendo la partita del condono a Ischia nel decreto che doveva riguardare solo le conseguenze del crollo del ponte di Genova.
“… siamo arrivati ad uno dei punti decisivi di questo provvedimento, il decreto del condono Di Maio” disse MOrassut. “Non è una formula propagandistica questa formulazione – disse ancora Morassut- il Vicepresidente del Consiglio Di Maio già nel 2013, come ho accennato in un precedente intervento, aveva presentato come parlamentare dei Cinquestelle un disegno di legge proprio su Ischia che riapriva i termini del vecchio condono e che consentiva la possibilità di sanare tutto ciò che non era stato sanato e che era comunque sotto le procedure di valutazione delle domande da parte degli uffici. Lo aveva chiamato provvedimento per il ravvedimento operoso, addirittura cercando di dare a quel disegno di legge il senso di un rilancio delle attività economiche e per l’edilizia nell’isola d’Ischia. Bene, dopo cinque anni, egli ha imposto all’interno del Governo la possibilità di riaprire questa procedura con una contraddizione intanto di metodo perché, come ha ricordato il collega Rosato, si sta discutendo di riaprire i termini di un condono cioè di fare il quarto condono edilizio in questo Paese all’interno di un provvedimento che ha caratteri di urgenza e di drammaticità come quello di Genova” sottolineò Morassut.


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Il Governo, proseguì il deputato Dem “ha attaccato un vagone su un treno speciale che deve essere approvato e che deve arrivare in porto rapidamente, infilando dentro il peggio della peggior politica italiana, quella la cui storia è iniziata nell’85 con una legge, quella del condono, il primo condono, la legge 47 dell’85, che pur cercava di dare una risposta all’abusivismo di necessità ma lo fece in maniera talmente contraddittoria, aprendo una nuova situazione nella gestione del territorio italiano, che ci ha poi esposto a tutti i rischi che quotidianamente vediamo venire avanti dai casi di cronaca; quando ci sono dei disastri per rischi idrogeologici o per rischi sismici, quando i nostri territori sono sottoposti a situazioni di drammaticità, per tutto quello che accade nei cambi di stagione, dietro c’è la storia del condono edilizio, c’è il fatto di aver deturpato il territorio, di aver consentito la possibilità di costruire, di realizzare strutture edilizie, insediamenti abitativi e attività produttive su zone di vincolo idrogeologico, di assetto ambientale tutelato e così via”. Ora, “Ischia è una isola e una realtà di 65 mila abitanti, dove ci sono 27 mila domande di condono… con questo provvedimento ipocrita, dove il MoVimento 5 Stelle si schiera apertamente sulle posizioni di un nuovo condono edilizio, di un nuovo abusivismo, non più di necessità, e al quale si dà anche un premio economico…”.

Successivamente al Senato, quando il decreto il 15 novembre del 2018 venne portato all’esame dell’aula, fu il senatore Santillo del M5S a difendere la parte su Ischia: “… Il 27 agosto 2017 una scossa di terremoto di una magnitudo che in altri Paesi non avrebbe fatto grandi danni, metteva in ginocchio una delle più belle isole d’Italia, e precisamente i tre Comuni di Casamicciola Terme, Lacco Ameno e Forio d’Ischia. Un’isola che ha fatto dell’abusivismo edilizio il proprio marchio di fabbrica, ma i cui cittadini hanno bisogno di non essere abbandonati dallo Stato. (Proteste dai Gruppi PD e FI-BP). Ora, l’assurda strumentalizzazione di quanto contenuto in questo provvedimento riguardante l’isola di Ischia finalmente trova la parola ‘fine’. Ad Ischia non c’è alcun nuovo condono edilizio! (Applausi dai Gruppi M5S e L-SP-PSd’Az. Commenti dai Gruppi PD e FI-BP). Il MoVimento da 5 Stelle è da sempre contro i condoni. (Applausi dai Gruppi M5S e L-SPPSd’Az). Ma il signor Giuseppe, che ha una pratica da venticinque anni di richieste ed ha un edificio danneggiato, ha il diritto di sapere se avrà il contributo della ricostruzione. Perché, se non ne avrà diritto, vedrà abbattuto l’abuso, cosa che i precedenti Governi non hanno fatto… Pensiamo che questa sia una cosa giusta, onorevoli colleghi. Per il MoVimento 5 Stelle le problematiche dell’abusivismo edilizio e della mitigazione del rischio idrogeologico si risolvono con dispositivi ad hoc e non con emergenze.. Ad Ischia non c’è stato un terremoto di serie B, ricordiamolo a tutti. Quelli che ci hanno preceduto, signor Presidente, hanno lasciato i cittadini del Centro Italia, in attesa di poter ripartire dopo la distruzione causata dalle scosse del terremoto 2016 e 2017. Un’emergenza nell’emergenza e ancora una volta per un’approssimazione e una superficialità che un Paese come il nostro, ad altissimo rischio sismico, non si può permettere. Interverremo con questo provvedimento per disciplinare le piccole difformità edilizie al fine di accelerare le attività di riparazione e ricostruzione degli edifici privati presenti nei Comuni colpiti dagli eventi sismici, così finalmente anche il Centro Italia potrà ripartire” concluse Santillo del M5S. Intanto oggi si riparte dai nuovi morti a Ischia e dall’accusa di disastro colposo.

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