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A Parigi l’Italia si conferma protagonista dello Spazio

L'Italia ha sottoscritto l'avvio del programma Moonlight ottenendo anche un volo sul Lunar Gateway per un suo astronauta tra il 2025 e il 2030

Pubblicato:28-11-2022 15:59
Ultimo aggiornamento:28-11-2022 15:59
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di Edoardo Romagnoli e Flavio Sanvoisin

ROMA – L’Italia si conferma protagonista dello Spazio. A Parigi durante la riunione del Consiglio a livello ministeriale dell’Agenzia Spaziale Europea, Esa, l’Italia ha sottoscritto l’avvio del programma Moonlight ottenendo anche un volo sul Lunar Gateway per un suo astronauta tra il 2025 e il 2030. Ma non solo. Sul contributo totale complessivo di 16,9 miliardi di Euro, l’impegno del nostro Paese è superiore ai tre miliardi di euro sui prossimi cinque anni, con un incremento superiore al 20% rispetto alla precedente ministeriale del 2019. Tale cifra rappresenta circa 18,2% del contributo globale dei 22 Stati Membri ed assesta il posizionamento dell’Italia al terzo posto rafforzato dopo Germania e Francia.

“Per l’Italia- commenta il presidente Asi Giorgio Saccoccia a margine della ministeriale- è stata una conferenza ministeriale veramente di successo davvero, notevole. Abbiamo fortemente rafforzato ilposizionamento in italiano in Europa, sostenuto una serie di programmi di interesse industriale per l’intera filiera italiana e penso non potesse andare meglio di così”.


Nei due giorni di lavoro la delegazione italiana, guidata dal ministro delle Imprese e del Made In Italy (MIMIT) Adolfo Urso, si è concentrata sui principali dossier che l’ESA ha proposto in questo round di negoziati in particolare sulla ripresa del programma di esplorazione marziana, a guida italiana, ExoMars, che permetterà all’Europa di atterrare su Marte dopo lo stop forzato dovuto alla aggressione all’Ucraina e alla conseguente interruzione dei rapporti con la Russia su questa missione. L’Italia ha inoltre avviato la pianificazione del nuovo programma di sviluppo di un sistema di telecomunicazioni e navigazione lunari nel quadro dell’iniziativa Moonlight dell’Esa. Capitolo significativo è anche il Trasporto spaziale, settore nel quale si è confermato l’impegno nel programma VEGA che supporta sia attività di miglioramento dell’attuale versione Vega C, che la continuazione dello sviluppo di Vega E fino al completamento. Allo stesso tempo, vengono gettate le basi di un importante contributo italiano ai lanciatori riutilizzabili del futuro. Nel settore dell’Osservazione della Terra, è stato sottoscritto tra gli altri il programma Future EO, che prepara alle prossime missioni e sviluppa i nuovi strumenti tecnologici di osservazione europei.

“Possiamo dirci, in conclusione, soddisfatti perché abbiamo tutelato gli interessi della ricerca, dell’innovazione e dell’intera filiera industriale fatta sia di grandi imprese, player mondiali, ma anche, e ne siamo consapevoli e orgogliosi, delle nostre PMI, particolarmente innovative- ha detto Adolfo Urso, ministro delle Imprese e del Made in Italy- Si è imboccata la strada giusta per costruire il futuro dello spazio in Europa, nel quale l’Italia avrà un ruolo da protagonista”.

A Parigi è stata presentata anche la nuova classe 2022 composta da 17 astronauti. Nel Grand Palais Ephémère, il direttore generale Esa, Josepf Aschbacher, li ha rivelati alla platea facendo sollevare alle sue spalle un enorme sipario. Ci sono 8 donne e 9 uomini, selezionati fra oltre 22.500 candidati nei sui stati membri. Sono 5 gli astronauti di carriera, che entreranno subito nei percorsi di addestramento alle missioni spaziali, 11 gli astronauti di riserva, tra cui 2 italiani. Si tratta di Anthea Comellini, bresciana e ingegnere aerospaziale, e Andrea Patassa, spoletino e capitano dell’Aeronautica Militare.

“Ci si sente anche fortunati, perché è un’occasione unica” ha commentato Comellini, mentre Patassa ha aggiunto che “per la prima volta l’Esa ha inoltre selezionato un astronauta con disabilità fisica. Si chiama John McFall e farà parte del Parastronaut Feasibility Project, progetto che mira all’inclusione degli astronauti nel viaggio umano nello spazio”. “Penso- ha concluso proprio l’unico parastronauta della storia- che posso portare l’idea che la scienza è accessibile a tutti e che anche lo spazio è potenzialmente per tutti”.

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