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Inflazione e bollette, il 28% dei romani non farà regali di Natale

Sondaggio della Confcommercio Roma sui consumi: la spesa media per i pacchetti sotto l'albero sarà di 154 euro a persona

Pubblicato:28-11-2022 14:17
Ultimo aggiornamento:28-11-2022 14:17

regali di natale
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ROMA – I romani si preparano a passare un Natale decisamente più magro. Complici caro bollette e inflazione, il potere di acquisto si è ridotto al punto che l’83% dei cittadini prevede feste più dimesse, con il 28% che proprio non farà acquisti. A raccontare le intenzioni di acquisto dei consumatori capitolini è la Confcommercio di Roma che con il suo Osservatorio economico ha misurato il probabile andamento per le festività natalizie.
Un periodo vissuto senza grande fiducia, dunque, a causa principalmente dell’aumento dei costo della spesa alimentare, sottolineato dal 67,1% dei cittadini, seguito per il 49,8% dal rincaro delle bollette. E ancora, il 44% rinuncia a comprare per problemi economici, mentre il 25,7% ha paura degli scenari futuri legati alla guerra in Ucraina. Tra i motivi principali di quel 28% che non farà acquisti, il 37% degli intervistati segnala un peggioramento della condizione economica, il 35% non farà regali di Natale per risparmiare, il 21% per l’aumento dei prezzi e il 13% aspetterà i saldi invernali.

LA SPESA MEDIA PER I REGALI SARÀ DI 154 EURO A PERSONA

Ma c’è anche un 72% che non rinuncerà ai pacchetti sotto l’albero con una stima di spesa media di 154 euro a persona, a fronte dei 160 dello scorso anno. Solo il 5% spenderà oltre 300 euro. Rispetto allo scorso anno, il 63% dedicherà ai regali tra 100 e 300 euro, a fronte del 67% del 2021, mentre spenderà meno di 100 euro il 32% degli intervistati, percentuale in crescita rispetto al 29,9% dello scorso anno.

L’80% REGALERÀ PRODOTTI ENOGASTRONOMICI

Ma cosa regaleranno i romani per questo Natale 2022? In cima alla classifica, con l’80%, ci sono ancora una volta i prodotti enogastronomici, ma in calo del 5% rispetto al 2021. Seguono con il 59% i capi d’abbigliamento, che guadagnano un +4,2%, mentre libri e ebook e giocattoli sono in calo rispettivamente del 5,7 e del 3,1%. In perdita anche i computer e gli accessori per il Pc, e i film, i dvd e la musica digitale, bene invece i viaggi e pacchetti prepagati, con un +5%, e anche i gioielli (+3,5%). Questo Natale 2022 sarà ricordato anche per una piccola rivincita dei negozi di vicinato sul web, che soprattutto negli anni della pandemia ha avuto la meglio nella scelta dei consumatori. Soprattutto per l’abbigliamento, che verrà acquistato online dal 38% degli intervistati, in calo rispetto al 42,6 dello scorso anno.


CONFCOMMERCIO: SARÀ UN NATALE DI CRISI

“Finalmente cresce la spesa per l’abbigliamento, una voce importante che costituisce una componente di grande rilevanza per il tessuto economico- ha detto il commissario di Confcommercio Roma, Pier Andrea Chevallard- ma soprattutto registriamo una ripresa dei negozi di vicinato: superata la fase critica della pandemia, e quindi la necessità più che la volontà di comprare sul web, le persone tornano ai negozi di vicinato che nel frattempo si sono trasformati e hanno migliorato l’offerta”.
Tant’è, questo Natale resta però sottotono, ha ripreso Chevallard, “con la spesa delle famiglie destinata a risentire della contingenza economica. Gli effetti dell’inflazione che ha colpito i consumi si farà sentire attraverso un minore potere di acquisto. Possiamo definirlo un Natale di crisi. Quel 28% che non fa acquisti segnala che una parte della popolazione romana si sta impoverendo”.

UN ROMANO SU DUE HA FATTO ACQUISTI CON IL BLACK FRIDAY

Risparmiare diventa la parola d’ordine di questi mesi, tanto che il 51,3% degli intervistati ha dichiarato di aver usufruito del Black friday e del Cyber monday per comprare i regali con gli sconti. “La tendenza è sempre ad anticipare- ha detto Romolo Guasco, direttore Confcommercio Roma- ma c’è un problema semplice: alcuni prodotti possono essere messi in saldo, ma un negozio di abbigliamento di qualità non può farlo perché se svende il suo campionario non rientra più nei costi. Il Black friday riguarda la grande distribuzione e l’online, il singolo operatore lo fa se ha merce non di qualità, altrimenti fatica perché i conti del negozio sono fatti per avere il picco di vendite, pari al 30%, nel periodo natalizio. I saldi di gennaio restano comunque importanti, anche se c’è un dibattito. In passato il Comune di Roma fece anche delle campagne di comunicazione per i saldi, sarà il caso in futuro di pensarci”.

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