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Svolta epocale o presa in giro per i calabresi? Perchè i soldi per la statale 106 jonica non convincono

Stanziati 3 miliardi nella legge di Bilancio, ma il Pd e l'Associazione Basta Vittime non credono a Salvini

Pubblicato:28-11-2022 14:37
Ultimo aggiornamento:28-11-2022 20:35

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ROMA – Tre miliardi, una “svolta epocale” per la Calabria o “l’ennesima promessa” che “prende in giro i calabresi? Per la statale jonica 106, la famigerata “strada della morte”, così definita per l’altissimo tasso di incidenti mortali, la manovra del Governo Meloni prevede uno stanziamento pluriennale di tre miliardi. Una cifra importante per il nuovo asse viario Sibari – Catanzaro, annunciata con orgoglio nei giorni scorsi dal ministro alle Infrastrutture, Matteo Salvini e salutata con entusiasmo dal presidente della Regione, Roberto Occhiuto, che ha parlato di “svolta epocale”. I soldi sono scritti nero su bianco nel capitolo “Infrastrutture e Trasporti” della Legge di bilancio che oggi viene trasmesso in Parlamento per l’esame delle Camere. Per il Pd si tratta “di elemosina”, “una clamorosa presa in giro” perchè ‘spalma’ i soldi in 15 anni dimenticando alcune tratte. Ma anche l’AssociazioneBasta Vittime Sulla Strada Statale 106″ è scettica. il responsabile Fabio Pugliese dice: “Non basta mette i soldi in legge di bilancio, occorre vincolarli con una delibera Cipe“.

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ALECCI (PD): “NON ACCETTIAMO LA CARITÀ DI SALVINI, DIMETTITI”

Per il Partito democratico si tratta “una presa in giro” per i Calabresi. Il consigliere regionale Ernesto Alecci annuncia un’interrogazione in Regione “per far capire la verità sul futuro di questa strada: basta proclami, è ora di fare chiarezza“, spiega l’esponente Pd. “Sono indignato e preoccupato da quello che emerge dalla documentazione relativa alla manovra finanziaria 2023 – dice Alecci – Dopo tanti proclami, da parte di molti esponenti politici, se venisse confermato il testo che andrà in Commissione in Parlamento, quello che emerge è un finanziamento di 3 miliardi spalmati in 15 anni, con poche decine di milioni di euro all’anno. Tutto ciò chiaramente non indica una concreta volontà politica di intervenire sull’opera, come magari si è fatto per il ponte Morandi realizzato in soli due anni, vuol dire fare solo annunci, fumo, promesse elettorali, vuol dire prendere in giro una comunità, un’intera Regione. Tra l’altro, scorrendo i documenti relativi alla progettazione dell’opera, si evidenzia come i 3 miliardi, che, ripeto, verranno stanziati in 15 anni, sono solo una parte del finanziamento necessario. Tre miliardi in 15 anni? Significa che i lavori termineranno almeno entro i 20 anni”. In un post su Facebook il consigliere regionale osserva: “Quindi, un bambino che dovesse nascere oggi in Calabria, ha la consapevolezza che quando prenderà la patente tra 18 anni, si troverà ancora a rischiare la vita su questa strada. Perchè i tre miliardi, se arriveranno, serviranno solo a finanziare 1/3 della Statale 106. Credo che sia veramente vergognoso, credo che il ministro Salvini dopo aver fatto una bellissima fotografia con il solito post forse si dovrebbe vergognare e anzi al posto suo io mi dimetterei. Non abbiamo bisogno della carità del ministro Salvini. E sono molto amareggiato anche per il presidente Occhiuto, avevo molta fiducia in lui. Non si sta cambiando nulla e si continua ancora con i proclami”.

BRUNO BOSSIO (PD): I SOLDI DILUITI FINO AL 2037 SONO UNA BARZELLETTA

Rincara la dose la collega di partito Enza Bruno Bossio, componente della Direzione nazionale del Pd: “La Legge di bilancio che si appresta a presentare il Governo Meloni è una grande presa in giro verso la Calabria e i calabresi. In particolare, la previsione finanziaria per l’ammodernamento della Strada Statale 106 (E90) è un pugno nello stomaco, per il semplice fatto che si propone una dilazione di un potenziale finanziamento di tre miliardi di euro fino al 2037. Cioè, da oggi fino ai prossimi quindici anni. Questo il cronoprogrammma, che se non fosse scritto nella legge, sembrerebbe una barzelletta: 50 milioni per gli anni 2023/24, 100 milioni 2025/26, 150 milioni 2027. Per gli anni successivi, ancora peggio – prosegue – si va oltre la conclusione di questa legislatura, proponendo per ogni anno, a partire dal 2028 fino al 2031 un finanziamento di 200 milioni. E poi ancora 250 milioni per il 2032 e 300 milioni annui dal 2033 fino al 2037. Siamo in presenza, dunque, di una norma che non solo rappresenta un non finanziamento, per il suo carattere frammentato e conseguentemente dispersivo, ma – aggiunge la dirigente del Pd – è la cancellazione della possibilità che l’intera opera da Sibari a Reggio Calabria possa essere realizzata“.

LE TRATTE MANCANTI NEL FINANZIAMENTO

Continua Enza Bruno Bossio: “Se dovesse essere confermato l’articolo della legge di Bilancio, verrebbe meno la copertura del finanziamento necessario per la realizzazione del progetto già cantierabile del tratto Crotone-Catanzaro. Infatti, erano già previsti a budget, nell’allegato al Def del Governo Draghi, oltre 1,335 miliardi per il terzo megalotto e 220 milioni per la tratta Crotone- Catanzaro come quota parte di un fabbisogno di 1,5 miliardi. Con la scelta del Governo Meloni si definanzia questo fabbisogno, considerato che fino al 2027 sono previsti solo 450 milioni. E ancora, non c’è alcuna traccia di un altro progetto già cantierabile, quello della tratta Sibari-Crotone, che vale almeno 1 miliardo. E per il tratto Catanzaro- Reggio Calabria cosa si fa? Dove sono i soldi? – si chiede l’esponente della Direzione Pd – Se ci si vuole presentare con la faccia di uno Stato credibile, il Parlamento non può non modificare questa scelta del Governo Meloni. Sarebbe invece auspicabile un piano finanziario pluriennale, che non vada oltre il 2027 e che possa programmare il finanziamento dei progetti e la realizzazione delle opere per il completamento della Statale 106 fino a Reggio Calabria. Altro che svolta epocale. Una siffatta programmazione semmai sterilizza e vanifica la scelta che a livello europeo e nazionale da tempo classifica la modernizzazione della SS106 come opera prioritaria e strategica”.

L’ASSOCIAZIONE BASTA VITTIME SULLA 106: SERVE UNA DELIBERA CIPE

Il presidente dell’Organizzazione di Volontariato “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106”, Fabio Pugliese, spiega perchè i soldi stanziati in manovra rischiano di essere uno ‘specchietto per le allodole’. “Il problema serio- dice all’Agenzia Dire – è che i soldi assegnati in Legge di bilancio nella realtà non sono un impegno. Sono cifra importantissima, ma serve una delibera Cipe che vincola questi fondi e che renda questi fondi un impegno serio e concreto da parte del Governo. E c‘è da sperare che al primo Cipe del Governo Meloni questa cifra vanga impegnata. Mancano inoltre interventi di sicurezza programmati da anni e controlli delle forze dell’ordine, come chiede da tempo l’Associazione che nei mesi scorsi ha anche denunciato la “quasi totale assenza di d’investimenti per la manutenzione ordinaria e straordinaria” da parte di Anas. Proprio due giorni fa Pugliese ha chiesto la rimozione dei dirigenti di Anas in Calabria.

LA ‘STRADA DELLA MORTE’: PIÙ MORTI CHE NELLA MISSIONE IN AFGHANISTAN

I calabresi chiamano la statale jonica “la strada della morte” per gli annosi problemi della messa in sicurezza. La SS 106, secondo i dati forniti a fine 2021 dall’Aci, è tra le strade extraurbane è la quinta più pericolosa in Italia. Dal 1996, osia da quando esiste un sistema di rilevamento nazionale dell’incidentalità e della mortalità stradale, sono avvenuti oltre 9.500 sinistri; oltre 24.500 feriti ed oltre 700 vittime. Il responsabile di “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106”, Fabio Pugliese, nel suo libro-denuncia “Ecco chi è Stato!” scrive che “La strada statale 106 è costata al nostro paese, in termini di vite umane, sette volte più della missione di guerra in Afghanistan”. Il volume è un’inchiesta che racconta lo stato dei lavori di ammodernamento dell SS106, le centinaia di vittime degli ultimi quindici anni, le relazioni che legano questa strada con il mancato sviluppo e l’impoverimento della regione Calabria, i costi sociali dovuti alle migliaia di incidenti, le relazioni tra la strada Statale 106 e la mafia, l’influenza che questa strada ha avuto sull’arte, l’impegno dei cattolici e la protesta dei cittadini, il tragico dolore delle madri delle vittime e tanto altro ancora.

LA 106 UNO “SNODO STRATEGICO” PER IL SUD

Da Taranto a Reggio Calabria, la strada statale 106 attraversa 3 Regioni. É una strada statale (S.S.106) che si estende per 491 km, percorrendo tutta la costa jonica di Calabria, Basilicata e Puglia. Costituisce una direttrice di traffico di rilevanza nazionale, la seconda più importante via di comunicazione tra il profondo Sud ed il resto d’Italia ed è ricompresa nella Strada europea E90. In Calabria, con i suoi 415 chilometri, è un’arteria fondamentale per il trasporto interno fra l’area della Sibaritide, il Crotonese, lo Ionio Catanzarese, la Locride e il versante sud-orientale dell’Aspromonte oltre che per collegare la Calabria con la Puglia e l’A14. Un collegamento strategico che mette in comunicazione i numerosi comuni costieri, l’Autostrada del Mediterraneo e l’autostrada A14 “Adriatica”. La tratta pugliese e lucana è stata interamente ammodernata a due carreggiate con doppia corsia per senso di marcia e una sezione di 18,60 metri con spartitraffico centrale mentre tutta la rimanente tratta calabrese non è stata ammodernata fatta eccezione per 55 chilometri circa.

L’ARTICOLO 88 DELLA MANOVRA E I 3 MILIARDI

Ecco l’ART. 88. (Strada Statale 106 Jonica): “Per la realizzazione di lotti funzionali del nuovo asse viario Sibari – Catanzaro della S.S. 106 Jonica è autorizzata la spesa complessiva di 3.000 milioni di euro, di cui 50 milioni di euro per ciascuno degli anni 2023 e 2024, 100 milioni di euro per ciascuno degli anni 2025 e 2026, 150 milioni di euro per l’anno 2027, 200 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2028 al 2031, 250 milioni di euro per l’anno 2032 e 300 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2033 al 2037. Con decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, da adottarsi entro il 30 aprile 2023, sono individuate le tratte – lotti funzionali – da finanziare con le risorse di cui al comma 1, le modalità di erogazione e i casi di revoca delle stesse, previa presentazione da parte del Commissario straordinario al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, entro il 28 febbraio 2023, di un quadro completo e aggiornato, riscontrabile sui sistemi informativi della Ragioneria generale dello Stato, dei lotti in corso di realizzazione e da realizzare, con indicazione, per ciascun lotto, dei relativi costi, dello stato progettuale o realizzativo e delle risorse già disponibili, nonché del cronoprogramma procedurale e finanziario. L’erogazione delle risorse è subordinata all’aggiornamento tempestivo e costante dei dati contenuti nei sistemi informativi della Ragioneria Generale dello Stato e al relativo riscontro del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti“.

La foto di copertina è presa dal sito dell’Associazione “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” 

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