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Digitale, a Roma l’evento del Gdl Anorc mercato e professioni

Digitalizzazione, protezione dei dati e modelli di governance nella Pa al centro dell'evento annuale di Anorc. Soddisfatto il presidente: "Affrontato il nodo delle competenze, che riguarda politici, amministratori pubblici, professionisti e cittadini"

Pubblicato:28-11-2019 17:35
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 16:41

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ROMA – Le rivelazioni del ministro per l’Innovazione, Paola Pisano, sulle future azioni di governo in tema di identità digitale e governance; i grandi temi sollevati recentemente nel testamento dell’ex Garante della privacy europeo, Giovanni Buttarelli, commentati dai professionisti del digitale e della conservazione dei dati; le best practice di trasformazione digitale raccontate dai responsabili di progetto di istituzioni pubbliche; esperti a confronto sulla gestione di cloud e banche dati, sulle potenziali fragilità della fattura elettronica, sul rapporto tra l’esigenza di sicurezza e il rispetto della privacy, su bisogno di alfabetizzazione digitale. Tutto questo è stato l’incontro annuale del Gdl Governance di Anorc Mercato e Professioni, che si è tenuto oggi, a Roma, nella sede di Banca d’Italia. Un convegno patrocinato da AgID, Garante per la protezione dei dati personali e SNAD, diviso in due parti. Alla prima, dedicata ai ruoli e alle strategie per la digitalizzazione e la protezione dei dati ha partecipato, tra gli altri, il Segretario Generale garante per la protezione dei dati personali, Giuseppe Busia.

Nella seconda parte, incentrata sui modelli di governance nella Pa, sono intervenuti il responsabile Servizi IT dell’Istituto Poligrafico, Stefano Pescarolo, il capo della Divisione Storia economica della Banca d’Italia, Alfredo Gigliobianco, la coordinatrice del Gdl privacy di Enea, Stefania Fiduccia, e Stefano Tomasini, della Direzione Centrale per l’Organizzazione Digitale di Inail.






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“È andata molto molto bene- ha detto il presidente di Anorc Professioni, Andrea Lisi- perché si sono alternati esperti di digitalizzazione provenienti da diversi settori, quindi giuristi, storici e professori universitari, ma anche manager dell’innovazione digitale. Sino ad arrivare proprio alle esperienze concrete delle pubbliche amministrazioni centrali che hanno raccontato come stanno cavalcando questo processo di trasformazione digitale di cui si parla da 30 anni. Si è cercato- ha aggiunto Lisi- soprattutto affrontare quello che è il nodo centrale dei processi di digitalizzazione documentale e di protezione dei dati personali, che sono le competenze. Il nodo delle competenze riguarda politici, riguarda amministratori pubblici, professionisti e cittadini. Perché se questi ultimi non conoscono i propri diritti di cittadinanza digitale, le pubbliche amministrazioni possono continuare a sviluppare i loro processi burocratici in maniera indisturbata infischiandosi delle normative”.

“È importante questa iniziativa che riguarda la governance in generale e approfondisce temi più settoriali- ha dichiarato il professor Donato Limone, coordinatore del Gdl Governance- lo facciamo in modo informale. Vogliamo dare un contributo concreto alla governance istituzionale, al parlamento e al governo, per delineare realmente una strategia. Il passaggio verso questo nuovo paradigma della trasformazione digitale- ha aggiunto- può avvenire solo con una strategia che porti a coniugare aspetti istituzionali e aspetti di servizio, aspetti organizzativi e tecnici. Non possiamo fare l’innovazione tecnologica solo con la tecnologia. E l’innovazione tecnologica si fa mettendo insieme aspetti diversi che contribuiscono poi a fare il cambiamento. Inoltre- ha concluso il Limone- non possiamo continuare a vivere questa forte dicotomia tra pubblico e privato, quando già nel privato operiamo ormai in una modalità naturali col digitale”.

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