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Cuba, Berta Soler Fernandez: “Raul dittatore come Fidel. Il mondo ci aiuti”

Intervistata dalla Dire la leader delle "Damas de Blanco"

Pubblicato:28-11-2016 15:56
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 09:21

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cuba3ROMA – “Crediamo al cambiamento, ma non presteremo il fianco a nessuna provocazione” dice Berta Soler Fernandez, la leader delle ‘Damas de Blanco’. Alla Dire risponde dalla sua casa dell’Avana, e premette: “Noi non siamo in lutto”. Nella capitale cubana sono da poco passate le otto di mattina. C’è silenzio nelle strade, niente musica, bar e mercati chiusi. Soler, 53 anni, da 13 animatrice delle madri e delle mogli dei prigionieri politici, non vestirà di nero per la scomparsa di Fidel Castro. “Noi non siamo in lutto”, ripete, “anche se non auguriamo la morte a nessuno, nemmeno a un dittatore”. La prima domanda riguarda una domenica straordinaria, non solo perché senza il “lider maximo”.

Dalla nascita delle ‘Damas de Blanco’ non era mai accaduto: di fronte alla Cattedrale di Santa Rita al Miramar, all’Avana, ieri pomeriggio non si è tenuta la veglia settimanale per chiedere il rilascio degli oppositori arrestati. “Non presteremo il fianco a nessuna provocazione e non andremo in strada per rispettare il lutto altrui” dice Soler. La sua è una storia come molte. Si è unita alle ‘Damas’ da subito, quando 13 anni fa il marito Angel Moya Acosta divenne l’ennesima vittima della “Primavera negra”. Retate, processi e condanne lampo contro chi non era in linea con il socialismo caraibico di Fidel. Moya fu condannato a 20 anni proprio mentre l’Unione Europea congelava la cooperazione con Cuba denunciando violazioni dei diritti umani e politici.

Ora, alla vigilia della grande manifestazione in plaza de la Revolucion, Soler non deve riprendere il filo perché non l’ha mai lasciato cadere. “Vogliamo un cambiamento a 360 gradi, Raul Castro è uguale a Fidel e le cose a Cuba rimarranno le stesse se non ci sarà la pressione della comunità internazionale” sottolinea la leader delle ‘Damas’.


Decisa nel fissare il traguardo, “elezioni libere e pluraliste”, e nell’indicare gli strumenti. Anche il nuovo presidente degli Stati Uniti, sottolinea, nonostante l’addensarsi di incognite sulle scelte di Washington dopo la normalizzazione voluta da Barack Obama nel 2014. “Donald Trump deve imporre a Raul condizioni precise a partire dal rispetto dei diritti umani” sottolinea Soler. Le ‘Damas’ insomma andranno avanti, con una pausa di appena nove giorni: tanto durerà l’addio al “lider maximo”, dall’omaggio di fronte al Memoriale José Marti al viaggio delle ceneri lungo l’itinerario della Carovana della libertà.

di Vincenzo Giardina, giornalista professionista

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