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Il ricercatore brasiliano Pimentel: il 30 ottobre vince il ‘voto utile’, la spunta Lula

L'esponente dell’Instituto de Pesquisas Sociais, Politicas e Econôoicas (Ipesp) : elettori hanno già scelto al primo turno

Pubblicato:28-10-2022 18:55
Ultimo aggiornamento:31-10-2022 20:06
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Lula Bolsonaro_Brasile
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dal nostro inviato Joao Marcelo

SAN PAOLO (BRASILE) – Domenica 30 ottobre i brasiliani si recheranno nuovamente alle urne per il secondo turno delle elezioni presidenziali. La scelta è fra l’ex presidente Luiz Inácio Lula da Silva, del Partido dos Trabalhadores (Pt) e l’attuale capo dello Stato Jair Messias Bolsonaro, del Partido Liberal (Pl). Anche in 12 Stati federali si terrà per il ballottaggio per la scelta del governatore, fra questi lo Stato di San Paolo.

Per l’agenzia Dire commenta la fase finale del voto Marcelo Pimentel, esponente del consiglio scientifico dell’Instituto de Pesquisas Sociais, Politicas e Econôoicas (Ipesp), un dottorato in materia ottenuto all’Università di Lisbona.


Un fattore importante per poter delineare il panorama di questo secondo turno è capire il ruolo delle alleanze con partiti di candidati che non sono arrivati al ballottaggio, a detta dell’esperto. “In questo scenario sono emerse figure che hanno rappresentato una terza via alla polarizzazione fra Lula e Bolsonaro, come Simone Tebet del Movimento Democratico Brasileiro (Mdb), che è salito alla ribalta nell’ambito della commissione parlamentare d’inchiesta sull’operato del governo durante la pandemia di Covid-19, ma anche Ciro Gomes del Partido Democratico Trabalhista (Pdt) e Soraya Thronicke di Uniao Brasil”, afferma Pimentel. L’esperto osserva però che la popolarità di Lula e la fiducia dei sostenitori del presidente non hanno permesso la crescita di queste terze voci del panorama politico.

DAL PRIMO TURNO INDICAZIONI CHIAVE

Secondo Pimentel, gli elettori hanno anticipato già al primo turno quello che ritenevano essere un “voto utile” per entrambi i candidati, rinunciando a esprimere una preferenza per un elettore che non fosse uno fra l’ex e l’attuale presidente, i super favoriti fin da subito. “Il collo di bottiglia che si è osservato alla fine del primo round può far capire quello che può accadere nel secondo. Gli analisti affermano che in genere il risultato del primo turno tende a riprodursi al secondo”, la tesi dell’esponente dell’Ipesp.

Anche lo Stato di São Paulo sceglierà il prossimo governatore. A contendersi il ruolo di guida dello Stato che comprende al suo interno la città più popolosa del Paese sono Fernando Haddad (Pt), candidato alla presidenza uscito sconfitto contro Bolsonaro nel 2018, e Rodrigo Garcia, rappresentante del Partido da Social Democracia Brasileira (Psdb) appoggiato dal capo dello Stato, nonostante a livello nazionale il suo movimento stia appoggiando la candidatura di Lula. “Le persone ormai percepiscono questo tipo di scenario come caratteristico del Brasile”, afferma Pimentel. “C’è un’alleanza a livello nazionale, ma nei singoli Stati federali il disegno politico è diverso e la questione ideologica che è molto accentuata nel Paese viene diluita a livello locale. São Paulo è un esempio tipico da questo punto di vista”.

MINAS GERAIS, L’AGO DELLA BILANCIA

A Minas Gerais, invece, non è stato necessario il secondo turno. Il governatore Romeu Zema (Partido Novo) è stato rieletto e ha già espresso apertamente il suo sostegno a Bolsonaro il giorno dopo le elezioni. Tuttavia, l’esperto ascoltato dalla Dire afferma che i sondaggi indicano un pareggio tecnico tra i due candidati alla presidenza nello Stato, ritenuto tradizionalmente un vero e proprio ago della bilancia delle elezioni brasiliane.

Pimentel sostiene che episodi avvenuti negli ultimi giorni potrebbero influenzare le tendenze attuali. Come l’episodio che ha visto protagonista Roberto Jefferson, alleato del presidente Bolsonaro, che, dopo aver essere stato condannato ai domiciliari per diversi reati nei confronti del giudice della Corte suprema elettorale Alexandre de Moraes, ha ricevuto un mandato per il trasferimento in carcere. Tuttavia, quando la polizia si è recata nella sua residenza per prelevarlo, Jefferson ha resistito all’intervento delle forze dell’ordine, sparando con un fucile e lanciando due granate contro gli agenti.

In generale, dal quarto turno dei sondaggi realizzati dall’agenzia Ipec sul secondo turno emerge che Lula è avanti nella corsa al Planalto con il 50% dei voti. Bolsonaro è fermo al 43%. Gli equilibri restano invariati dall’ultimo sondaggio dell’Istituto. La differenza fra i due candidati continua a essere di sette punti percentuali. A due giorni dal voto, il 5% degli elettori afferma che deporrà nell’urna scheda bianca o annullerà il voto, mentre il 2% si dichiara indeciso. Rispetto alla proiezione dei voti validi, Lula si mantiene avanti col 54% delle preferenze, mentre il presidente uscente è al 46%.

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