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Nove varianti, un solo logo per il tartufo dell’Emilia-Romagna

La Regione lancia una campagna di promozione del tartufo locale: 100.000 euro per far conoscere le diverse varianti e il loro impiego in cucina

Pubblicato:28-10-2022 19:47
Ultimo aggiornamento:28-10-2022 19:48

tartufi
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BOLOGNA- Protagonista dei menù di ristoranti e di numerosi appuntamenti enogastronomici, il tartufo dell’Emilia-Romagna ha da oggi un proprio logo ed è al centro di una campagna di comunicazione della Regione per far conoscere le diverse varietà e le attività delle associazioni di tartufai.

UN TARTUFO PER OGNI STAGIONE

“Bisogna parlare di tartufi, al plurale. Sotto il nostro marchio territoriale abbiamo varietà disponibili durante tutto l’anno, a cui sono dedicati appuntamenti che spesso fanno record di visitatori ed espositori”, ricorda l’assessore regionale all’Agricoltura, Alessio Mammi. “L’obiettivo è valorizzare la filiera e fare ricerca e sperimentazione alimentare con le scuole e gli istituti per incentivare il tartufo nella ristorazione“, aggiunge.

REGIONE INVESTE 100.000 SULLA COMUNICAZIONE

Per farlo viale Aldo Moro mette sul piatto 100.000 euro, una somma che servirà a realizzare una campagna di comunicazione in collaborazione con le associazioni dei tartufai per diffondere la conoscenza delle diverse specie e varietà, il loro impiego in cucina e favorire il coordinamento tra i diversi eventi locali di promozione del consumo del tartufo fresco. In Emilia-Romagna si può andare a tartufi in tutti i periodi dell’anno e la continuità della stagione è proprio una delle caratteristiche su cui punta la campagna di comunicazione.


DAL NERO PREGIATO AL BIANCO, TUTTE LE VARIANTI

“Il tartufo dell’Emilia-Romagna, una delizia per tutte le stagioni” prevede oltre all’utilizzo del logo, che sarà utilizzato per tutte le feste e le sagre che si svolgeranno in Emilia-Romagna, la distribuzione di un depliant nei punti informativi di Comuni, Unioni montane e associazioni, che illustra le nove varianti del tartufo in regione: dal nero pregiato al bianco pregiato, al nero invernale, a quello moscato, all’estivo (lo scorzone), fino all’uncinato e al bianchetto, e poi ancora il nero liscio e il nero ordinario.

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